Arriva il bonus antispreco in Francia per riparare scarpe e vestiti usati. L’obiettivo è di far aumentare il lavoro di calzolai e sartorie e ridurre l’inquinamento dovuto all’uso sempre più massivo di indumenti usa e getta.
Si chiama Fonds réparation textile e prevede uno sconto diretto in fattura tra i 6 e i 25 euro per le riparazioni effettuate presso gli artigiani che aderiscono all’iniziativa. Per sostituire una suola, ad esempio, lo sconto sarà di 8 euro. Per rammendare la fodera di un cappotto, invece, si risparmieranno fra i 10 e 25 euro.
Ogni anno il Paese butta via 700 mila tonnellate di vestiti e solo un terzo viene riutilizzato. Il resto finisce in discarica, in nome della fast fashion, la moda a breve termine basata sulla produzione di massa di abbigliamento e scarpe di bassa qualità e a prezzi estremamente economici.
Un’emergenza globale
Il problema dell’usa e getta è comune a tutti i paesi industrializzati e rappresenta un’emergenza ambientale e sociale. L’industria tessile, infatti, è quella a più alto impatto per la produzione di acque reflue piene di elementi chimici (spesso smaltite senza controlli); le emissioni di gas serra e la dispersione di microplastiche. A questo si aggiunge l’impiego di manodopera a basso costo e senza condizioni di sicurezza nei paesi in via di sviluppo. Secondo i dati della Banca Mondiale, senza azioni concrete che scoraggino l’uso di capi di fast fashion, il problema dei rifiuti aumenterà fino a 3,4 miliardi di tonnellate nel 2050.
La soluzione francese
Il fondo francese per le riparazioni artigianali è il primo passo scelto dal Ministero dell’Ecologia per prolungare la durata dei tessili e delle calzature, cambiando l’approccio dall’usa e getta al riuso, con l’obiettivo di portare al 35% il volume di capi riparati in Francia entro il 2028. Sono previste anche campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e progetti di formazione degli operatori del settore.
Per partecipare, gli artigiani devono registrarsi sulla piattaforma Refashion, un’organizzazione per la moda sostenibile partner dell’iniziativa: 250 aziende si sono già iscritte e il Governo punta a raddoppiare entro la fine dell’estate.
La Legge anti spreco del 2020
Il progetto è finanziato per i prossimi 5 anni grazie a un fondo dedicato da 154 milioni di euro raccolti a partire dal 2020. Da quel momento, infatti, con l’approvazione della Legge antispreco in Francia sono vietati i sacchetti di plastica nei supermercati, le confezioni monouso nei fast food e sono attivi i bonus riparazione per gli elettrodomestici. È stato introdotto, inoltre, l’Eco-store, una certificazione volontaria che le aziende potranno esporre sui propri prodotti, a partire dal 2024, in cui viene indicato l’impatto ambientale e l’indice di riparabilità.
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