Il bonus animali, approvato dalla Legge di Bilancio, rappresenta un’agevolazione per gli over 65 a basso reddito, con un tetto massimo di spesa e requisiti specifici per l’accesso.
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato l’introduzione di un bonus per le spese veterinarie degli animali domestici. Questa misura, pensata per alleviare il peso economico delle cure per cani, gatti e altri animali da compagnia, prevede una detrazione Irpef del 19% fino a un massimo di 550 euro all’anno. Il beneficio è principalmente rivolto agli over 65 con un ISEE non superiore a 16.215 euro, con l’obiettivo di promuovere la cura responsabile degli animali e contrastare il randagismo.
Come funziona il bonus
Il bonus consiste in una detrazione fiscale sulle spese veterinarie sostenute, con un tetto massimo di 550 euro annui a nucleo familiare. Questa somma include visite specialistiche, interventi chirurgici, esami di laboratorio e farmaci prescritti. È importante notare che per i medicinali è previsto un limite minimo di spesa di 129,11 euro: al di sotto di questa cifra, il bonus non è applicabile. Il tetto massimo di 550 euro rimane invariato anche nel caso di più animali domestici. Con un tetto di 550 euro, il risparmio massimo per il contribuente è di circa 80 euro. Il governo ha stanziato 750.000 euro complessivi per finanziare l’iniziativa, suddivisi in tranche annuali di 250.000 euro dal 2024 al 2026. Le spese per animali destinati all’allevamento o ad attività commerciali non sono detraibili.
Chi può accedere alle agevolazioni
Per accedere al bonus, è necessario soddisfare alcuni requisiti: avere almeno 65 anni, un ISEE non superiore a 16.215 euro, essere residenti in Italia e possedere un animale regolarmente registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione. La documentazione è fondamentale: è obbligatorio conservare fatture e scontrini parlanti con il codice fiscale del richiedente e una descrizione dettagliata delle spese. I pagamenti devono essere tracciabili (carte di credito, debito o bonifico bancario). Il bonus è valido solo per animali da compagnia tradizionali come cani, gatti, criceti, furetti e piccoli roditori. Rettili, anfibi e invertebrati sono esclusi, con la possibilità di futuri aggiornamenti legislativi in merito.
L’iter di richiesta
La richiesta del bonus avviene durante la dichiarazione dei redditi. Non sono necessari moduli aggiuntivi o piattaforme online. È sufficiente allegare alla dichiarazione le fatture o gli scontrini parlanti, con codice fiscale e descrizione delle spese, e le prove di pagamento tracciabili. Le spese veterinarie devono essere inserite nella sezione dedicata alle detrazioni. È fondamentale conservare tutta la documentazione per eventuali controlli. È opportuno verificare presso gli uffici competenti la possibilità di bonus integrativi a livello regionale o comunale.
Impatto sul benessere animale
Si stima che circa il 40% delle famiglie italiane possieda almeno un animale domestico.
Il bonus, oltre ad alleviare il peso economico delle spese veterinarie, ha come obiettivo quello di promuovere una maggiore responsabilità verso gli animali e contribuendo a ridurre il randagismo, diminuendo i costi sociali legati alla gestione degli animali abbandonati.
Tuttavia, il limite di 550 euro potrebbe essere insufficiente per trattamenti complessi. Si auspica un ampliamento del beneficio in futuro, sia per quanto riguarda il numero di beneficiari che le tipologie di animali e spese coperte.
Anche se, ad oggi, il bonus rappresenta un passo avanti nella tutela della salute degli animali, ulteriori miglioramenti potrebbero renderlo ancora più efficace e inclusivo.
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