Queste sono state le parole di Bob Weighton, un cittadino inglese di 111 anni che di recente è diventato l’uomo più anziano del mondo, dopo la scomparsa, il 23 febbraio scorso, del giapponese Chitetsu Watanabe, precedente detentore del record con 112 anni di età.
Il signor Weighton è nato a Hull il 29 marzo del 1908 ed è rimasto molto impressionato nel ricevere la notizia e parlando con i giornalisti l’ha così commentata: «Non è qualcosa che ho mai cercato, voluto o per la quale ho lottato, è semplicemente uno dei fatti della vita. Non sono poi così felice di essere entrato nel Guinness dei Primati, perché questo ha significato la scomparsa di qualcun altro».
Durante la sua vita ha girato il mondo: ha lavorato in gioventù come insegnante di inglese nell’isola di Taiwan, dove ha conosciuto sua moglie Agnes, ed è entrato nell’esercito canadese durante la Seconda Guerra Mondiale. Finita la guerra è tornato in Inghilterra, dove ha insegnato ingegneria navale all’Università di Londra. Attualmente vive solo nel suo appartamento di Altomn, nella Contea di Hampshire.
Diversi anni fa ha chiesto alla Regina di smettere di inviare cartoline di auguri ad ogni compleanno, «perché – ha detto – non ho più spazio per una collezione così grande nel mio appartamento». L’unica eccezione risale al 2017, quando li accetta solo perché Sua Maestà, per la prima volta, nella foto ha un’aria particolarmente sorridente.
Ai giornalisti che lo hanno incontrato in occasione dello scorso compleanno, ha dichiarato: «Non mi piace questa eccessiva attenzione. Anche se mi fa piacere incontrare persone». Poi, sorridendo, ha concluso: «Penso che per questa volta possa bastare, ma potrei considerare un altro incontro per l’anno prossimo, se vivrò così a lungo».
Alla domanda su quale fosse il segreto della sua longevità, scherzando, ha risposto: «Ho semplicemente evitato di morire, del resto non ci sarebbe stato alcun buon motivo per farlo. Ho avuto diverse malattie, la malaria, due o tre operazioni; dovrei essere morto, ma, come vedete, sono sopravvissuto alla vita».
Bob Weighton ha 3 figli, 10 nipoti e 25 pronipoti, e non può fare a meno di notare come tutto sia enormemente cambiato nel corso della sua vita. Tutto tranne l’essere umano, con il suo fondamentale bisogno di comunicare ed interagire, che è rimasto fondamentalmente lo stesso. Non a caso i cambiamenti che più lo hanno colpito sono quelli legati alla velocità, negli spostamenti e nella comunicazioni, proprio perché favoriscono gli incontri con gli altri.
Parlando di sé come di “una persona internazionale”, ha descritto la Brexit come un gran pasticcio e ha affermato: «La mia sola idea è che se ci sono dei problemi con gli altri bisogna negoziare e non abbandonare il campo».
L’amore per la vecchia professione non l’ha mai lasciato e nel suo appartamento, per continuare a tenersi impegnato, ha allestito un piccolo laboratorio dove costruisce mulini a vento e piccoli oggetti in legno riciclato.
Desiderando vivere nel modo più autonomo possibile, cucina da solo ed esce regolarmente per andare al supermercato – un luogo piacevole e divertente dove scambiare due chiacchiere -, appoggiandosi ad un aiuto per camminare sul quale campeggia una placca con la scritta “Bob 111”, ricevuta lo scorso compleanno.
Ora aspettiamo tutti di vederla a breve sostituita da un’altra, con su inciso “Bob 112”.
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