Camminano a stento. Spesso, nei casi più gravi, non possono neppure alzarsi dal letto. Soffrono di numerose patologie che vanno dalle sindromi metaboliche alle malattie del sistema linfatico. Il loro stile di vita ha finito col segnare profondamente lo stato di salute cardiaco, respiratorio, ormonale.
Parliamo ovviamente di chi soffre di problemi di obesità. Negli Stati Uniti sono spesso protagonisti di programmi Tv in cui raccontano un difficile – se non impossibile – percorso di riabilitazione umana e di salute. Ma se gli USA piangono, l’Europa non ride. Oggi l’obesità nell’Ue coinvolge circa il 20% della popolazione. E se pensate che sia una percentuale elevata, vi dovrete ricredere. Secondo alcune proiezioni infatti l’incidenza dovrebbe salire sino al 50% entro il 2030. Non è un problema da poco. Perché l’obesità causa ogni anno circa 350.000 morti premature. Il suo costo annuo, tra cure e mancata produttività, è enorme: circa 70 miliardi.
In Italia sono circa 6 milioni le persone affette da obesità. È il 10% della popolazione. Di questa percentuale circa 300.000 rappresentano i casi più gravi. Hanno cioè un Body Mass Index – un Indice di massa corporea – superiore a 40. Non è finita, però: se si considerano le altre complicanze, come il diabete, il numero di persone portatrici di obesità in forma grave schizza a circa un milione.
World Obesity Day, una giornata per parlare di obesità
Tutti i dati di cui abbiamo parlato sino ad ora provengono dalla campagna informativa sull’obesità lanciata per il World Obesity Day, la Giornata Mondiale dell’Obesità che si celebra oggi 4 marzo.
È senza dubbio una malattia cronica, legata a meccanismi biologici complessi come fattori genetici e ambientali, qualità del cibo, sedentarietà, qualità del sonno, stress, farmaci assunti, etc. Eppure, nonostante ciò, non è percepita come tale. Nell’opinione comune prevale sempre una narrazione semplicistica, come se l’obesità fosse solo conseguenza di abitudini alimentari e stili di vita errati. È un approccio che non funziona dal punto di vista terapeutico e, al contempo, è il motore dello stigma sociale dell’obesità. La persona obesa è ritenuta l’unica responsabile della sua condizione.
Per tutti i motivi appena detti curare l’obesità non è facile. A volte modificare lo stile di vita non è sufficiente. Servono terapie farmacologiche o chirurgiche. Adottare però uno stile di vita più sano resta fondamentale. Almeno per prevenire l’incremento di peso, incentivarne la perdita e aiutare la funzione cardio-vascolare e metabolica.
“BEOK!”, l’App creata per chi soffre di obesità
In questo percorso complesso fatto di alti e bassi, la tecnologia può essere sicuramente di aiuto per chi soffre di obesità. Per questo, approfittando del World Obesity Day, è stata presentata l’App “BEOK! – Path to fight obesity”. Sostenuta, voluta e supportata dalla Mediatronic, “BEOK!” cerca di aiutare in modo continuativo le persone con obesità. Scaricabile su smartphone e tablet, fornisce un supporto continuo per migliorare lo stile di vita e raggiungere un miglior benessere.
L’App, strutturata con una serie di lezioni a puntate, presenta video tutorial su:
- Coaching motivazionale incentrato sulla ricerca della positività;
- Personal training, con esercizi pensati per persone con obesità;
- Attività olistica: esercizi di yoga, respirazione, ricerca dell’equilibrio, gestione dello stress;
- Trucchi ed astuzie psicologiche su come fare la spesa, le porzioni nei piatti, gestire la cucina;
- Come gestire la fame emotiva;
- Come impostare una dieta e quali sono le insidie psicologiche che la fanno fallire;
- Qualità del sonno.
Dunque, ci sono suggerimenti per fare la spesa in modo corretto, per presentare i piatti così che le porzioni sembrino più abbondanti, per ridurre il tempo di soggiorno in cucina. Ed anche consigli su come gestire la percezione positiva di se stessi, impostare e perseguire obiettivi. Insomma: consigli su come “vivere positivo”. Ma, oltre a questo, “BEOK!” aiuta il paziente a prendere coscienza della sua condizione, inquadrando l’obesità come malattia che investe sia aspetti fisici che psicologici.
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