Un bar gestito da giovani provenienti dall’Africa che sfida lo stigma associato alle migrazioni via mare. L’idea dell’impresa sociale Moltivolti sta già vincendo pregiudizi e diffidenze
A Palermo c’è un piccolo quartiere che è grande come il mondo. E in quel quartiere, c’è una piccola gelateria, che è “grande” – anche lei – come tutto il mondo. Si chiama BarConi, termine utilizzato in maniera provocatoria abbinando il bar con i coni. Le paure di chi ha fatto un viaggio rischioso sono state lasciate in mare e la speranza ha trovato un porto qui, nel quartiere di Ballarò, dove il sogno per qualcuno diventa realtà, grazie all’impegno di Moltivolti. A parlarci di viaggi, di porti, di speranze e di sogni che mettono radici è Roberta Lo Bianco, socia fondatrice e responsabile della progettazione sociale di Moltivolti.
Cos’è Moltivolti?
È un’impresa sociale, nata nove anni fa, grazie all’iniziativa di un gruppo di amici che ha scelto di “abitare” Ballarò e legato a questo quartiere, che è complesso ma è uno spaccato di vita, con i suoi “molti volti”, appunto: quelli di persone provenienti da tutto il mondo, visto che siamo nel quartiere più multiculturale della città. Moltivolti è anche il nome di una impresa sociale composta da un ristorante internazionale e uno spazio di coworking; nata nove anni fa con lo scopo di utilizzare il cibo, cucinato da chef che provengono da tante parti del mondo, come strumento di advocacy, per suscitare curiosità verso le persone che sono dietro quei piatti, per poter dire delle cose importanti. Nel coworking, fulcro delle attività no profit, quelle parole diventano occasioni di scambio tra giovani, incontri con studenti e studentesse, attività rivolte alla comunità.
Moltivolti conta oggi 35 soci, provenienti da molte parti del mondo, molti arrivati in Italia giovanissimi, minorenni oppure neomaggiorenni, spesso dopo traversate complicatissime e drammatiche su imbarcazioni di fortuna.
Cos’è invece BarConi?
È l’ultimo progetto realizzato da Moltivolti: una gelateria nata due anni fa, per la quale abbiamo scelto un nome che sfida lo stigma, provando a ri-significarlo sempre tenendo accesa la denuncia che i barconi siano il frutto delle politiche europee di gestione della migrazione. A gestirla è Malick, con l’aiuto di Leslie e di Amelie Christine: tre ragazzi arrivati da diverse zone dell’Africa, che dopo la formazione e il tirocinio hanno acquisito le competenze necessarie per portare avanti una piccola grande impresa come questa. Ci troviamo a ridosso di una piazza che amiamo molto e che, guarda caso, si chiama proprio piazzetta Mediterraneo. Un tempo era una discarica, che le associazioni del quartiere hanno ripulito e valorizzato e che oggi ha una sua vitalità. Per ora non produciamo noi il gelato, anche se è quello che sogniamo di fare presto: ce lo fornisce una famosa gelateria locale, Cappadonia. Nel nostro piccolo laboratorio, in cui la nostra pasticciera realizza ottimi dolci. Una gelateria gestita da persone nere è una grande scommessa: ma possiamo dire che, piano piano, superando diffidenze e pregiudizi, la stiamo vincendo.
La gelateria BarConi si trova a Palermo, in via Benfratelli, 7.
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