di Maria Grazia Franceschetti e Stefano Caranti da Rovigo
Un’opera dedicata ad Agitu Ideo Gudeta, l’attivista uccisa il 29 dicembre 2020 a Trento. Ritratta nel suo habitat di montagna, attorniata dalle capre predilette, si narra del suo arrivo dall’Africa come immigrata perseguitata dalla guerra e dalle violenze. Un personaggio che ricorda con terrore il terribile passato, ma anche le nostalgiche savane di un tempo. Nella sua nuova vita dignitosa fatta di pascolo, però, la sua felicità troverà un triste epilogo.
Maria Grazia Franceschetti e Stefano Caranti da Rovigo
Rispettivamente nati a Fiesso Umbertiano (RO) e a Imola (BO), oggi risiedono a Rovigo
Maria Grazia Franceschetti è nata a Fiesso Umbertiano (RO) e risiede a Rovigo. Laureata in Scienze della Formazione e dell’Educazione, è appassionata di arte, poesia, narrativa e teatro. Ha ricevuto riconoscimenti e Primi Premi ai Concorsi Letterari Internazionali tra cui il Premio ”World Literary Prize” svoltosi a Parigi e il Premio “Switzerland Literary Prize” in Svizzera. Ha pubblicato due libri di poesia “ Onirici Riflessi” e “Resta il cielo nel tempo dell’attesa”.
Stefano Caranti è poeta, videomaker, scrittore e regista. Alcune sue “videopoesie” d’autore sono state presentate alla mostra d’arte moderna contemporanea; hanno ottenuto riconoscimenti in Campidoglio; sono vincitrici del Poesie Video Art Festival a Istanbul in Turchia, sono state proiettate in sale cinematografiche e visualizzabili su emittenti web-radio e su canali televisivi nazionali. Da luglio 2021 è Co-Fondatore del Movimento Artistico VideoPoetico – M.A.V., ufficialmente presente nell’enciclopedia Treccani.