Nel nostro tempo difficile sono sempre più numerosi i cittadini che soffrono di solitudine. Gli ‘Anni possibili’ di Marco Trabucchi
Marco Trabucchi, Associazione Italiana di Psicogeriatria
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Secondo la scienza la vita umana potrebbe aver raggiunto un limite massimo, aprendo così un dibattito sulla nostra prospettiva futura: se è vero, come cambierà il nostro modo di vivere?
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Assistenza domiciliare la chiave per una vecchiaia serena e indipendente
Partendo da queste valutazioni si può con certezza affermare che è possibile costruire un mondo dove l’anziano possa vivere nel proprio nido il più a lungo possibile. Non un mondo teorico, ma una realtà che prevede di portare all’interno del nido alcuni servizi che garantiscono atti di cura sufficienti per permettere la permanenza a casa.
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L’attenzione e la gentilezza degli operatori crea nelle Rsa un’atmosfera di serenità che permette all’ospite di costruire un proprio “mondo possibile”.
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Di quale cura hanno bisogno gli anziani perché il loro mondo sia adeguato alle loro esigenze al fine di costruire un “mondo possibile”?
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“Dedico questo articolo alle persone con Alzheimer che vivono in un ambiente che permette condizioni di vita rispettose della loro dignità”.
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Come bisognerebbe cambiare la nostra organizzazione sociale perché si possano trovare adeguate risposte quando manca il caregiver?
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I cani migliorano la nostra qualità della vita anche se talvolta ci fanno cadere
La frequenza di incidenti con frattura di femore avvenuti nelle persone anziane, attribuibili alla presenza di un cane, è molto elevata. Contrasta con il ben noto effetto decisamente positivo esercitato dagli animali.
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La vita delle persone anziane è “vita buona” solo se esistono sistemi di supporto che permettono di conservare la salute del corpo e della mente negli anni.
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Recentemente il “New York Times” ha pubblicato un articolo in cui sono indicate le sette “chiavi”, basate su evidenze scientifiche, per invecchiare bene.