Tra gli esempi più ingegnosi inventati dai truffatori e scammers c’è infatti la finta mappa della diffusione del Coronavirus nel mondo, che nasconde un insidioso malware; e poi ancora, mail provenienti da presunti centri medici che, con il pretesto di fornire aggiornamenti sulla diffusione del Coronavirus, invitano ad aprire un allegato contenente un virus informatico di tipo RAT: un malware che consente all’hacker di assumere il totale controllo del dispositivo, trasformandolo in uno “zombie” e usandolo da remoto per compiere altri attacchi informatici.
Attenzione anche alle mail che arrivano dalle banche o istituti di credito.
Si stanno infatti moltiplicando i reati legati a homebanking, carte e e-commerce. Verificate sempre l’attendibilità della fonte e accertatevi che le richieste di dati personali siano reali, anche contattando direttamente il proprio istituto di credito.
Per ulteriori approfondimenti basta andare sul sito www.commissariatodips.it oppure sulla pagina Facebook “Una vita da social” della Polizia Postale, per scoprire quanto siano attivi e fantasiosi gli autori di crimini informatici.
Tra le ultime vittime di questi reati ci sono due ospedali, il San Raffaele di Milano e il Sant’Anna di Como. Entrambi hanno denunciato l’esistenza di false raccolte fondi a loro nome.
SINTESI DI: Con il coronavirus aumento della criminalità informatica, www.redattoresociale.it, 26-03-2020
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