Nonostante la pandemia i centenari sono passati da 10 a 17mila e gli over 105 sono addirittura raddoppiati. I dati Istat confermano un trend di crescita inarrestabile.
L’ultimo Rapporto Istat segnala che in Italia il numero dei centenari è in aumento. Nonostante il drammatico conteggio imposto dal Covid-19, a gennaio 2021 il Paese contava ben 17.177 persone che avevano festeggiato il centesimo compleanno. Di questi, 1.111 avevano superato i 105 anni d’età. Si tratta dei cosiddetti semi-supercentenari.
La longevità è donna
Con una netta prevalenza (circa 9 su 10) il genere femminile si conferma il più longevo. Infatti quasi il 90% della popolazione che ha raggiunto o superato i 105 anni di età è composta da donne: 988 (88,9%) contro 123 uomini (11,1%).
Ma non è tutto: anche i 17 anziani che hanno raggiunto e superato i 110 anni (entrando così nel novero dei supercentenari) sono tutte donne. Del resto, al momento del rilevamento, la persona più anziana d’Italia era anch’essa una donna residente in Lombardia, scomparsa recentemente dopo aver spento 112 candeline.
L’identik dei centenari italiani: alcuni numeri
La maggior parte delle persone di almeno 105 anni di età risiede nel Nord Italia: 284 nel Nord-ovest e 243 nel Nord-est, al Sud sono 238, al Centro 225 e nelle Isole 121. I nomi più diffusi sono Giuseppe per gli uomini e Maria per le donne (nessuno dei due è fra i dieci nomi più diffusi tra i nuovi nati negli ultimi 10 anni).
I mesi di nascita più frequenti tra chi ha spento almeno 105 candeline sono gennaio e ottobre, i mesi di decesso invece sono gennaio nella stagione invernale e agosto in quella estiva. Un andamento in linea con i dati della popolazione anziana in generale. La regione con la più alta concentrazione di over 105 è il Molise, quasi 46 ogni 100mila residenti con più di 79 anni.
I più anziani vincono la battaglia contro il Covid
A differenza delle altre fasce di età della popolazione anziana, per i centenari non si è registrata una crescita dei decessi nel corso del 2020, l’anno in cui più si sono fatti sentire i drammatici effetti del Covid-19.
Al contrario, secondo i report, l’età media dei decessi imputabili alla pandemia è stata di 81 anni. Una lieve differenza si registra però a proposito della distribuzione territoriale. Il numero degli over 105 scomparsi è più alto a Nord, l’area più pesantemente colpita, mentre il Centro registra il valore più basso.
La resistenza dei centenari
Per il Report, probabilmente, le misure di contenimento adottate nell’anno hanno preservato questa fascia di popolazione da altre infezioni pericolose, come l’influenza. Le differenze con il resto della popolazione, spiega poi l’Istat, sono verosimilmente legate al fatto che, chi ha passato i 105 anni di età, è geneticamente selezionato e più resistente. Inoltre quasi 9 semi-centenari su 10 vivono “protetti” in famiglia, mentre il 12% risiede in una struttura.
Gli “atleti della longevità”
Il geriatra Roberto Bernabei, ex membro del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute, intervistato da Adnkronos, definisce questi super nonni “atleti della longevità”. È come, spiega, se immunitariamente parlando fossero più forti del Virus stesso.
In tutto il mondo sono del resto numerose le storie di grandi anziani – in maggioranza donne – che dimostrano la resistenza al Virus. Come quella della spagnola 113enne Maria Branyas. Ma come spiegare scientificamente l’evidenza?
Il paradosso dell’età
Per i medici lo stato infiammatorio di base dell’organismo aumenta con l’età, favorendo l’insorgere delle patologie mortali più diffuse: tumori e disturbi cardiovascolari. Ma dopo i 100 anni sorprendentemente il trend si inverte. Un fenomeno che ha a che vedere con l’evoluzione. L’aspettativa di vita dei nostri progenitori Sapiens, infatti, non superava i 35 anni e la longevità è un successo solo degli ultimi due secoli.
Anche il fattore eterogeneità fa la sua parte. Non esiste un centenario o un super centenario uguale ad un altro, perché il traguardo di vita così lungo è frutto di avvenimenti del tutto personali. Motivo per cui alcuni sono colpiti duramente dal contagio, mentre altri si fanno beffe della malattia.
© Riproduzione riservata