Aumenta la ricchezza media in tanti Paesi del mondo, ma cresce anche il divario tra persone ricche e fasce più povere. Lo spiega l’ultimo Global Wealth Report di UBS Banca
Ricchezza mondiale in crescita nel 2024. Ad affermarlo è il Global Wealth Report 2024, del gruppo bancario svizzero UBS, che ogni anno stila la classifica dei 25 Paesi più ricchi nel mondo. A livello globale, in base ai dati del report, la ricchezza è cresciuta del 4,2% rispetto al calo che si era registrato nel 2022 (del 3%).
A dominare la classifica sono soprattutto i Paesi dell’area Emea – Europa Medio Oriente e Africa – con la Svizzera al primo posto per ricchezza media, seguita da Lussemburgo e Hong Kong.
L’Italia, invece, ha visto la sua ricchezza media diminuire del 4% rispetto al 2023, perdendo così una posizione nella classifica di UBS e collocandosi al 24esimo posto con circa 221mila dollari.
Ricchezza media e mediana in Italia
L’Italia sale al 13esimo posto nella seconda classifica UBS dei Paesi più ricchi in base alla ricchezza mediana, con quasi 114mila dollari. Questa differenza di cifre conferma, secondo i dati raccolti ed elaborati nel report, che la distribuzione della ricchezza non è equa, concentrandosi nelle mani di pochi.
Il valore della ricchezza mediana, infatti, si riferisce alla condizione economica di quei cittadini che occupano la posizione centrale tra i patrimoni degli adulti di un Paese.
L’Italia, insieme a Grecia, Spagna e Giappone, ha visto la ricchezza diminuire tra il 2008 e il 2023. In questi anni, nel Belpaese la ricchezza media è cresciuta solo del 10%, mentre quella mediana è persino scesa del 3%. Ciò significa che le fasce patrimoniali più basse fanno fatica a migliorare la loro condizione, mentre quelle più alte hanno registrato un aumento. Una disuguaglianza economica, che in Italia dalla crisi del 2008 è aumentata di quasi il 15%.
Prospettive future a livello mondiale
Il valore più alto della ricchezza media rispetto a quella mediana caratterizza, comunque, tutti i Paesi del mondo. Questo significa che buona parte della ricchezza globale è, appunto, concentrata in una fascia ristretta di popolazione. Dai dati del Global Wealth Report emerge l’esistenza di una ristretta cerchia di super miliardari, 14 persone che vantano un patrimonio superiore a 100 miliardi di dollari.
Il report, però, sostiene che nel giro di un decennio è probabile che una persona adulta su tre possa passare alla fascia superiore nella classifica della ricchezza. Inoltre, UBS ha calcolato che nei prossimi vent’anni buona parte della ricchezza prodotta si sposterà tra coniugi, cosa che comporterà “un notevole trasferimento di ricchezza a favore delle donne, in considerazione di un’aspettativa di vita relativamente più elevata”, come si legge nel report.
“L’economia mondiale sta attraversando un periodo di profondo cambiamento a livello strutturale. Episodi di questo tipo spesso creano cambiamenti significativi nei modelli di ricchezza. Al contempo, la ricchezza è necessaria per finanziare gli investimenti in tecnologia e persone, per consentire all’umanità e al pianeta di prosperare nel nuovo mondo. È essenziale conoscere dove e come è detenuta la ricchezza per trasferirla in modo efficace” ha commentato Paul Donovan, Chief Economist di UBS Global Wealth Management.
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