L’attività fisica nella prescrizione medica? Potrebbe accadere presto, come oggi avviene per i farmaci, soprattutto in caso di cura del diabete, dell’obesità, di problemi cardiaci. Ma anche come forma di prevenzione contro queste patologie.
Il Ministero della Salute sta infatti valutando la possibilità di inserire lo sport in ricetta, come alternativa o come coadiuvante di uno o più medicinali. L’intento è quello di definire un programma nazionale di promozione dell’attività fisica che comprende anche la definizione delle modalità di prescrizione ed erogazione dell’attività sportiva, tenendo conto anche dei livelli essenziali di assistenza del Servizio Sanitario Nazionale.
Attività fisica nella ricetta medica: le esperienze regionali
L’idea di puntare sullo sport non è nuova, ma finora si è trattato di iniziative su base regionale. Come quella della Liguria, che già dal 2018 ha introdotto il ricettario dell’attività fisica, pensato per tutte le fasce di età, dai più giovani a rischio obesità agli anziani come prevenzione dell’osteoporosi.
L’Emilia Romagna ha attivato una convenzione tra le aziende sanitarie e alcune strutture dove praticare sport, le cosiddette “palestre etiche”, che hanno aderito volontariamente a un codice etico per la promozione della salute. La Lombardia e il Veneto hanno introdotto sullo stesso modello le “palestre della salute”, dove le persone possono fare attività sportiva sotto stretto controllo medico per prevenire le malattie croniche.
In Piemonte e in Puglia sono stati avviati progetti simili. L’obiettivo è per tutti quello di arrivare a rimborsare queste attività al pari dei farmaci, a seconda del tipo di malattia e della fascia di reddito del paziente. In Alto Adige, infine, è in vigore il programma “Attività fisica su prescrizione”, che prevede l’indicazione medica di un tipo di esercizio adatto alle esigenze del paziente, in base al livello di allenamento e delle condizioni fisiche.
Attività fisica come prevenzione
Incentivare il movimento non solo come consiglio, ma come vera e propria prescrizione al pari di qualunque altra terapia, indica l’importanza che l’attività fisica sta assumendo nella prevenzione di tante patologie. Un beneficio riscontrabile ad ogni età, ma soprattutto negli anziani, anche perché la sedentarietà è direttamente correlata all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Non è necessario diventare degli sportivi, ma l’importante è muoversi con costanza, anche solo per una passeggiata o per brevi sessioni di esercizio, per almeno 150 minuti alla settimana, affinché l’organismo si metta in moto. E farlo sotto controllo medico può essere un incentivo in più.
Attività fisica nella ricetta medica: l’esempio inglese
Già fra il 2010 e il 2011, la Gran Bretagna è stato il primo paese a mettere a punto delle linee guida per il servizio sanitario in merito alla quantità ottimale di esercizio fisico settimanale. Le prescrizioni riguardano persone di tutte le età, compresi gli over 65, che siano soggetti sani.
La prima città europea a sperimentare l’attività fisica come vera terapia sostitutiva dei farmaci, però, è stata Strasburgo, dove nel 2012 è stato approvato un piano contro la sedentarietà che prevede la prescrizione dello sport da parte dei medici di famiglia in ricette rimborsabili, esattamente come se si trattasse di farmaci.
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