È un’infezione stagionale causata da un virus. Il rispetto di precise norme igieniche e il vaccino, quando consigliato, aiutano a prevenire il contagio.
Troppo spesso etichettata come malattia “banale”, l’influenza è un’infezione che è importante conoscere e da cui è bene tutelarsi con intelligenza. Cerchiamo quindi di capire come riconoscerla, da cosa è causata e come ridurne gli effetti negativi.
» CHE COS’È?
L’influenza è una malattia infettiva respiratoria causata dai virus della famiglia Orthomyxoviridae. Si tratta di un’infezione stagionale che colpisce in genere durante i mesi invernali. Si badi bene: non tutti i malanni tipici dei periodi freddi sono causati da influenza, ci sono molte infezioni provocate da patogeni diversi, fra cui i raffreddori (rinofaringiti acute), causati tipicamente da rhinovirus, o ancora le tonsilliti, spesso provocate da batteri.
» COME SI RICONOSCE?
I sintomi più comuni sono febbre, tosse, mal di gola, naso che cola, dolori ai muscoli e alle articolazioni, mal di testa e una sensazione generale di malessere, e si possono presentare in forma lieve o più grave. Di solito la malattia si risolve in una settimana o una decina di giorni ma, in alcuni casi, può avere delle complicanze, prima fra tutte la polmonite, ma anche bronchite, broncopolmonite e sinusite. Questo è dovuto al fatto che i virus indeboliscono le difese immunitarie consentendo ai batteri di penetrare più facilmente nell’organismo. Per accertare la presenza del virus influenzale si può eseguire un tampone ad hoc, ma ciò avviene di solito o in un contesto ospedaliero o nel caso di studi epidemiologici.
» COME SI TRASMETTE?
I virus influenzali sono piuttosto contagiosi, tant’è che si trasmettono principalmente per via aerea, attraverso le goccioline di saliva prodotte tossendo, starnutendo o parlando, soprattutto in ambienti chiusi e affollati. La trasmissione avviene anche per contatto indiretto, toccando oggetti infetti e portando le mani contaminate su occhi, naso o bocca.
» COME PROTEGGERSI?
Proprio per la facilità di trasmissione del virus, la prima difesa è l’igiene delle mani, coprire naso e bocca quando si tossisce o si starnutisce, gettare subito i fazzoletti usati, evitare di andare al lavoro e incontrare persone quando si hanno sintomi, o almeno usare la mascherina.
» IL VACCINO: CHI DOVREBBE FARLO?
I bambini piccoli, le persone con più di 60-65 anni e i pazienti immunodepressi sono le categorie più esposte, anche se il vaccino antinfluenzale può garantire una buona protezione e prevenzione per tutti. In particolare, la vaccinazione è fortemente raccomandata ed effettuata gratuitamente, dal medico curante o nei centri vaccinali, alle persone di età pari o superiore a 65 anni. Altre categorie interessate sono le persone a stretto contatto con anziani, chi presenta patologie croniche, il personale sanitario e le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza. Come ogni farmaco la vaccinazione antinfluenzale non ha un’efficacia del 100%, ma il profilo costo-beneficio ne fa uno dei presidi di salute pubblica più utili. L’immunità data dal vaccino declina nell’arco di 6-8 mesi, per cui è importante vaccinarsi al momento giusto, non troppo presto rispetto alla circolazione epidemica del virus (di solito fra dicembre e febbraio). È per questo che le campagne vaccinali si concentrano tra la metà di ottobre e la metà di dicembre.
» UN VIRUS MUTEVOLE
Una delle peculiarità dei virus influenzali è la grande capacità di mutare, ovvero di cambiare a livello genetico assumendo caratteristiche diverse. Ogni anno, le proteine presenti sul virus possono mutare e il nostro sistema immunitario, che aveva imparato a riconoscerle in una precedente infezione, può non essere in grado di identificarle. Per questi motivi i ceppi virali influenzali che si ripresentano in inverno sono sempre leggermente diversi (e capaci di infettarci di nuovo) e anche il vaccino è preparato ogni anno in base al patogeno in circolazione.
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