Il numero degli assistenti sociali è in aumento, ma ne servirebbero ancora 4.607 in più. L’analisi dell’Ufficio di bilancio rivela ancora carenza di stanziamenti e disuguaglianze territoriali persistenti
Le risorse economiche sono fondamentali, ma non sufficienti per garantire il benessere sociale. Lo dimostrano i dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che ha analizzato l’impatto dei finanziamenti aggiuntivi per gli assistenti sociali. I dati hanno evidenziato come la sola disponibilità di fondi non sia in grado di superare le disuguaglianze territoriali. L’analisi, infatti, mostra che i finanziamenti aggiuntivi hanno rafforzato i servizi già esistenti, senza però colmare il divario tra le diverse aree del Paese. Come peraltro accade in altri ambiti. Come l’autonomia differenziata e il Pnrr, dove l’attenzione è rivolta ai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e ai servizi per l’infanzia.
La legge del 2021 e i finanziamenti per gli assistenti sociali
La legge di bilancio del 2021 ha introdotto un livello essenziale per i servizi sociali, stabilendo l’obiettivo di un assistente sociale ogni 5.000 abitanti in tutti gli ambiti territoriali sociali del Paese. Per raggiungere questo obiettivo, sono stati stanziati finanziamenti attraverso due canali principali. Il primo è un contributo di 180 milioni di euro all’anno tramite il fondo nazionale contro la povertà, destinato all’assunzione di assistenti sociali a tempo indeterminato. Il secondo è una quota del fondo nazionale per l’equità, che prevede finanziamenti crescenti, dai 215,9 milioni del 2021 ai 650,9 milioni previsti per il 2029.
Crescita nazionale, ma Sud critico. Servono 1.126 operatori in più
Il risultato è stato che tra il 2020 e il 2023, il numero di assistenti sociali in Italia è aumentato significativamente, con un incremento del 39,7%, passando da 9.750 a 13.621. Tuttavia, questo aumento non è stato sufficiente per garantire i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) in tutto il Paese. Infatti, mentre alcune aree hanno superato gli standard previsti, altre rimangono al di sotto, specialmente nel Sud Italia, dove la situazione è particolarmente critica. Per raggiungere i Lep in tutto il territorio nazionale, sarebbero necessari 1.126 assistenti sociali aggiuntivi.
La geografia dei servizi sociali in Italia
In Italia, il numero di assistenti sociali non è uguale dappertutto. Ci sono zone dove ce ne sono abbastanza e altre dove mancano. Su 566 zone che sono state controllate, circa 200 hanno più assistenti sociali del necessario, mentre più di 200 ne hanno troppo pochi. In alcune, risultano addirittura più di 6.500 persone per ogni operatore. Le zone con più assistenti sociali di solito si trovano al Nord, mentre quelle con meno si trovano al Sud. Ad esempio, in Emilia-Romagna, il 98% degli ambiti ha almeno un assistente ogni 5mila abitanti, mentre in Campania la stessa condizione è raggiunta solo dal 25% delle aree.
I diritti negati
Alla base ci sono vari fattori. A partire dal doppio sistema di finanziamento e dalle diverse capacità di gestione sul territorio. Ma al di là dei numeri, è fondamentale ricordare che dietro ogni statistica ci sono persone reali. La carenza di servizi sociali si traduce in una negazione dei diritti fondamentali dei cittadini. Secondo l’Ordine per garantire un servizio di qualità, con personale stabile, bisognerebbe assumere o stabilizzare 2.677 assistenti sociali in 352 ambiti territoriali. Per raggiungere l’obiettivo di un assistente sociale ogni 4.000 abitanti, come previsto dai livelli di prestazione superiori ai Lep, finanziati dal Fondo povertà, servirebbero invece 4.607 assunzioni o stabilizzazioni in 472 ambiti territoriali.
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