Meta sta lavorando alla personalizzazione dell’assistente virtuale che potremo trovare su Instagram.
Dopo aver lanciato su Facebook una chatbot in versione test per pochi utenti statunitensi, la società Meta sta lavorando alla personalizzazione dell’assistente virtuale che gli utenti dei social troveranno su Instagram. Questo “alter ego” creato con Intelligenza artificiale potrà essere definito in ogni dettaglio, nell’aspetto e nella personalità. Avrà propri interessi, un carattere, e un nome, a seconda delle preferenze del titolare dell’account.
Le funzioni di Meta AI
Meta AI, così si chiama l’assistente virtuale con il quale in futuro potremo interagire in chat, sarà in grado di “conversare”, rispondere alle domande degli utenti sfruttando il motore di ricerca di Microsoft, Bing, e di generare immagini partendo da comandi testuali, essendo stato addestrato utilizzando oltre un miliardo di coppie foto-testo. Secondo gli esperti di tecnologia, potrebbe fare concorrenza al più popolare e già rodato chatbot ChatGPT.
I chatbot che imitano i vip
Meta ha anche annunciato l’uscita, al momento solo negli Usa, di una serie di chatbot che imitano alcuni vip, come l’ex giocatore di football Tom Brady, la tennista Naomi Osaka, l’imprenditrice e modella Paris Hilton e il rapper Snoop Dogg. Questi assistenti virtuali ispirati a personaggi famosi sono disponibili su Facebook, Messenger, Instagram e WhatsApp
I rischi di un assistente virtuale troppo “reale”
Lo sviluppo di un chatbot estremamente personalizzabile comporta qualche rischio, secondo Julia Stoyanovich, direttrice del Center for Responsible AI della New York University, intervistata dalla rivista online TechCrunch qualche giorno fa. A cominciare dal fatto che siamo tratti in inganno nel pensare che stiamo interagendo con un altro essere umano, così come nel ritenere che chi è dall’altra parte stia entrando in connessione con noi, che abbia empatia. Questo ci fa aprire e ci rende vulnerabili a manipolazioni e delusioni.
Distinguere realtà e “fake”
Lo scorso 27 settembre Meta ha annunciato il lancio di due strumenti per l’editing fotografico che utilizzano l’intelligenza artificiale: Backdrop che crea sfondi generati a partire da una richiesta testuale e Restyle, che consente di generare immagini o inserirle in quelle dell’utente.
L’azienda ha dichiarato che per evitare che le persone possano confondere le immagini generate dall’AI con foto reali, le illustrazioni generate saranno provviste di un watermark non ancora specificato che possa renderle distinguibili.
Il tema delle immagini fin troppo realistiche generate da algoritmi è più che mai attuale, e la sfida è diventata quella di poterle distinguere per evitare di diffondere informazioni ingannevoli. Anche in questo caso entra in campo l’intelligenza artificiale in grado di smascherarle.
I software per riconoscere le immagini generate da AI
Sul web si possono già reperire alcune piattaforme gratuite per capire se ci troviamo di fronte a una fotografia scattata o creata dall’Intelligenza artificiale. Ai or not, ad esempio, utilizza tecnologie avanzate per autenticare non solo immagini, ma anche video e audio. Il suo limite è quello di confondere spesso i disegni umani con quelli generati dall’Ai, per cui l’attendibilità non è al 100%.
Anche Hugging face funziona nello stesso modo, con un’accuratezza soddisfacente anche se non perfetta. Foto Forensics supporta diversi formati, permette di inserire l’Url (indirizzo con il quale si trova in rete) di un’immagine e utilizza anche l’analisi del livello di errore per individuare variazioni nei livelli di compressione all’interno dei file: dunque se una porzione dell’immagine presenta un errore diverso dal resto, con tutta probabilità potrebbe trattarsi di una foto modificata digitalmente. Questa piattaforma metta anche a disposizione dei tutorial online per imparare ad analizzare le immagini.
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