Il presidente uscente è stato confermato alla guida dell’associazione per i prossimi cinque anni. Eletti anche il consiglio direttivo, il collegio probiviri e sindacale.
È stato eletto per acclamazione Carlo Sangalli. Il presidente ricoprirà la carica per il prossimo quinquennio. Nella stessa giornata, presso le sale del TH Hotel Palace Carpegna, anche l’elezione del consiglio direttivo e del collegio probiviri e sindacale. “Un forte senso di responsabilità e un grande impegno mi hanno portato qui oggi. Adesso, ci aspetta un futuro di sfide. C’è tanto da fare per garantire la tutela dei diritti delle persone anziane, a partire dalla salute e dall’autonomia economica” ha detto il Presidente durante i lavori dell’assemblea di lunedì, 15 luglio.
I presidenti provinciali 50&Più, provenienti da ogni parte d’Italia, si sono dati appuntamento a Roma per partecipare all’assemblea che – come da regolamento – elegge il presidente e gli altri organi sociali. Dopo l’approvazione del bilancio e le procedure di assegnazione a vicepresidente e scrutatori, il presidente Sangalli ha ripercorso gli ultimi cinque anni di storia. Era il 2019 quando, a Baveno, è stato eletto per la prima volta: da allora lo scenario italiano è mutato più volte, soprattutto nel periodo Covid-19 e l’associazione 50&Più ha saputo rispondere a esigenze e fronteggiare difficoltà. “Sono stati cinque anni molto intesi. Devo dire anche molto impegnativi. Mi sembra giusto partire da qui, dalla strada che tutti noi abbiamo percorso insieme, per non dimenticare nulla e lasciare maggiore spazio ad un ragionamento sul senso di quello che abbiamo fatto e che dovremo fare nei prossimi anni. Sono cambiate tante cose, siamo molto diversi. Però, almeno un aspetto resta inalterato, integro: la gratitudine per tutti coloro che si sono spesi per questo percorso” ha detto Sangalli.
“La salute è il bene più prezioso che abbiamo – ha detto il Presidente – 50&Più deve continuare a impegnarsi nella conduzione di stili di vita sani, battersi con tenacia per garantire un accesso a cure di qualità per tutti. È fondamentale sviluppare servizi di assistenza domiciliare integrata, potenziare le strutture residenziali e promuovere la formazione di caregiver professionali. Ma è altrettanto importante promuovere una cultura della solidarietà intergenerazionale, dove i più giovani possano supportare gli anziani, e viceversa, e in uno scambio reciproco di esperienze e competenze. L’obiettivo deve essere quello di garantire a ogni anziano la possibilità di vivere dignitosamente, anche in condizioni di fragilità”.
Nel suo discorso di bilanci e nuovi propositi, Sangalli ha affrontato anche il tema dell’autonomia economica e in riferimento alla silver economy ha sottolineato l’importante ruolo che le persone anziane e i nonni ricoprono all’interno delle famiglie e di come le capacità economiche consentano di essere indipendenti e liberi nelle scelte e nella partecipazione alla vita pubblica. E proprio in tema di partecipazione ha spiegato: “Vivere con dignità significa anche partecipare secondo le proprie possibilità alla vita pubblica. Il prossimo libro, che uscirà in collaborazione con la Fondazione Leonardo, sarà dedicato proprio alla partecipazione, un tema che fa parte della nostra natura associativa, del nostro Dna e mai come oggi, è così importante. La partecipazione, infatti, supporta la realizzazione personale degli anziani; permette di continuare ad imparare. Un qualcosa che non deve fermarsi con l’età: in un mondo in continua evoluzione, offrire opportunità di formazione ed aggiornamento consente di rimanere attivi e di adattarsi ai cambiamenti. La partecipazione inoltre aiuta a sentirsi parte di una comunità, ad allargare il proprio orizzonte esistenziale: quello che facciamo non ha più senso solo per noi, ma assume una dimensione più ampia”.
Sottolineando il nuovo corso e le sfide che attendono l’associazione nei prossimi anni, l’accento è andato sul prossimo Cinquantennale: “Questo non è solo l’anno delle elezioni – ha detto il Presidente -, è un’occasione per ricordare, per riflettere, certamente per progettare. Cinquant’anni fa il nostro impegno è nato dall’esigenza di sederci intorno ad un tavolo e lavorare per garantire la tutela dei diritti delle persone anziane, e questo lo abbiamo fatto. Lo abbiamo fatto accreditandoci come interlocutori riconosciuti con le istituzioni e conosciuti anche dalle altre associazioni. Oggi il nostro impegno si rinnova e allo stesso tempo cambia. D’altra parte, si invecchia solo quando non si hanno più sogni da realizzare: in una società sempre più attraversata dalla tecnologia – che è certo abilitante ma che ha reso ancora più fragili tante comunità -, il nostro sogno deve essere quello di una partecipazione piena, senza limiti di età. Grazie alla partecipazione, infatti, si inverano i diritti e si consolidano le responsabilità. La partecipazione supera le distanze generazionali, sociali, economiche; crea ponti tra le vite delle persone e anche dentro la propria stessa vita contribuendo a tessere quel senso che ci fa sentire utili ad uno scopo più grande dell’orizzonte della nostra giornata e più grande addirittura della nostra esistenza”.
Sul finire del suo intervento le parole del Presidente Sangalli hanno suonato come un invito alla responsabilità, all’essere presenti subito lì dove è necessario impegnarsi per cambiare le cose: “Noi – ha concluso – siamo la generazione che deve dare l’esempio di questo impegno. Noi siamo la generazione che ha la responsabilità di non dimenticare, quella che ha cominciato presto e oggi trova nuovi modi per dare il proprio contributo. In poche parole, e lo dico con orgoglio, noi siamo la generazione 50&Più”.
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