La proposta, sostenuta da Sara Battisti (PD) e l’Ordine degli Psicologi del Lazio, punta a istituire una figura stabile dello psicologo delle cure primarie nella sanità pubblica per affrontare ansia, depressione e disagio, soprattutto tra i giovani.
Una proposta per la salute mentale pubblica
Nel Lazio prende forma una proposta di legge che potrebbe segnare un cambio di passo decisivo per la tutela della salute mentale: l’istituzione dello psicologo delle cure primarie all’interno delle Asl regionali.
A farsi promotrice dell’iniziativa è la consigliera regionale Sara Battisti (PD) ma il progetto è nato anche grazie al contributo diretto dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.
Uno psicologo ogni 15.000 abitanti
La proposta di legge popolare — già depositata in Consiglio regionale — si fonda su un modello sperimentato durante la scorsa legislatura all’interno dei PUA (Punti Unici di Accesso). Ora si punta a strutturare e ampliare l’iniziativa: ogni 15.000 abitanti si dovrebbe poter contare su uno psicologo integrato nel sistema delle cure primarie. Il professionista opererà in collaborazione con medici di base, pediatri e Centri di Salute Mentale, con l’obiettivo di garantire presa in carico, prevenzione, orientamento e sostegno.
“È un passaggio fondamentale — ha spiegato Battisti — per trasformare la salute mentale in un diritto accessibile e concreto, superando la logica dell’emergenza”.
14 milioni l’anno per il benessere psicologico
La dotazione economica stimata per l’attuazione della legge è di circa 14 milioni di euro l’anno. Fondi che dovrebbero servire a coprire l’inserimento di centinaia di professionisti all’interno del servizio sanitario regionale. “Invitiamo il Governo a una riflessione più attenta su un tema tanto prioritario quanto trascurato”, ha sottolineato Battisti.
Attualmente sono già dieci le Regioni italiane che hanno istituito servizi simili. Il Lazio, con una popolazione stimata di 1,5 milioni di persone che soffrono di disagio psicologico, non può più permettersi di restare indietro.
La raccolta firme per lo psicologo di cure primarie
Trattandosi di una legge d’iniziativa popolare, il percorso prevede la raccolta di almeno 10.000 firme su tutto il territorio regionale. Una volta superata la verifica di compatibilità con le normative esistenti, il testo potrà essere discusso in Commissione e successivamente in Aula. L’obiettivo è arrivare al dibattito già dopo l’estate. “La partecipazione attiva dei cittadini — ha aggiunto Battisti — è fondamentale per dare forza a questa richiesta. Non possiamo aspettare oltre: i numeri ci parlano chiaro”.
Ordine degli Psicologi: “una rete stabile per affrontare l’emergenza”
A sostenere con forza la proposta anche l’Ordine degli Psicologi del Lazio. “Oggi, la cura del benessere mentale è una priorità — ha dichiarato la presidente Paola Medde —. È nostro dovere costruire una rete più efficace e adatta alle nuove esigenze. Speriamo che l’iniziativa possa avere un iter rapido e positivo”.
Medde ha inoltre sottolineato che l’iniziativa nasce da un confronto costante tra istituzioni e professionisti del settore: “Non si tratta solo di istituire una figura, ma di rafforzare un sistema integrato di tutela del benessere psicologico”.
Una questione di equità sociale
Nel corso della presentazione del progetto, il 14 aprile presso la sede del Consiglio regionale del Lazio, anche diversi esponenti del Parlamento hanno voluto intervenire. Paolo Ciani, vicecapogruppo PD alla Camera, ha puntato l’attenzione sulla giustizia sociale: “L’accesso alle cure psicologiche oggi ha costi spesso insostenibili per molti. Se non diventa un servizio universale, resta un privilegio per pochi”.
Un punto ribadito anche dal senatore Filippo Sensi, che ha evidenziato come in Parlamento giaccia da oltre un anno un testo unificato sulla figura dello psicologo di base: “Il vero problema è l’assenza di risorse. Ma serve una presa di coscienza collettiva e una condivisione politica più ampia”.
Giovani e disagio mentale: i numeri parlano
Uno dei temi più urgenti riguarda l’impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani. Kevin Bernardini, segretario regionale dei Giovani Democratici, ha illustrato dati preoccupanti: “I disturbi alimentari, l’ansia e la depressione sono in aumento esponenziale rispetto al periodo pre-Covid. Ma dietro questi numeri ci sono storie di persone, spesso invisibili”.
Per Bernardini, investire in psicologia di base significa anche ridurre la pressione sui pronto soccorso e risparmiare in termini di emergenze sanitarie. “Ogni euro speso in prevenzione è un euro risparmiato in crisi acute. È una scelta lungimirante, oltre che necessaria”.
Una svolta attesa
L’inserimento dello psicologo delle cure primarie nelle Asl del Lazio non è solo una questione organizzativa; rappresenta una svolta culturale nel modo in cui si affronta il disagio psicologico. Avvicinare i servizi ai cittadini, rendere lo psicologo una figura accessibile e ordinaria, vuol dire riconoscere il benessere mentale come parte integrante del diritto alla salute.
Soprattutto, è una trasformazione che risponde a una domanda sempre più pressante, testimoniata anche dalle mobilitazioni di studenti, associazioni e operatori sanitari in tutta Italia. E che potrebbe fare del Lazio un esempio positivo da seguire.
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