A dieci anni dall’entrata in vigore dell’Art Bonus il Ministero della Cultura ha presentato i risultati raggiunti. Le donazioni e le attività svolte per supportare il mecenatismo e preservare il patrimonio culturale del nostro Paese.
Un miliardo di euro raccolti. Oltre 44.300 donazioni da mecenati tra individui, aziende e fondazioni. Più di 4.150 progetti realizzati e 2.730 raccolte attualmente aperte. A dieci anni dall’entrata in vigore l’Art Bonus i “numeri” confermano il valore di questa iniziativa. La misura agevolativa sotto forma di credito di imposta introdotta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura funziona.
“I risultati a 10 anni dalla sua entrata in vigore sono molto incoraggianti, e per certi aspetti straordinari (…), un ottimo bilancio per una legge tutto sommato ancora “giovane” i cui punti di forza sono: facilitazione del rapporto pubblico/privato, semplicità, trasparenza, assistenza nell’utilizzo”, ha detto Carolina Botti, direttore divisione rapporti pubblico-privati ALES, Arte Lavoro e Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Cultura (MiC), impegnata da più di vent’anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Lo spirito dell’Art Bonus: preservare il patrimonio culturale e tutelare l’identità
“Il futuro della cultura nel nostro Paese è legato all’alleanza tra il pubblico e il privato. Ci sono tanti esempi virtuosi in Italia, dalla Scala di Milano all’Arena di Verona che si sostengono più con le risorse private che con quelle pubbliche. Per cui è evidente che il mondo del privato è fondamentale. L’Italia è il Paese più bello al mondo, una superpotenza culturale”.
Sono le parole pronunciate dal sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi, in apertura della cerimonia in cui sono stati presentati i dati. Preservare il patrimonio culturale significa anche tutelare l’identità e trasmetterla alle generazioni future. È con questo spirito che moltissimi mecenati in Italia hanno adottato l’Art Bonus e continuano a farlo da dieci anni.
Il Concorso Art Bonus: vince l’Accademia di Carrara
La presentazione dei dati sul mecenatismo in Italia è stata l’occasione per premiare i vincitori del Concorso Art Bonus, iniziativa del Ministero della Cultura e di ALES in collaborazione con Promo PA Fondazione. Quest’ultima è una fondazione di ricerca attiva nel campo della formazione e dei beni culturali e organizzatrice di LuBeC, la due giorni di incontri tra pubblico e privato che si svolge annualmente a Lucca promuovendo lo sviluppo culturale.
La cerimonia di premiazione si è tenuta nella sala Spadolini del Ministero della Cultura. Giunto quest’anno alla sua 8° edizione, il concorso ha visto salire sul primo gradino del podio l’Accademia Carrara di Bergamo nella categoria “Beni e luoghi della Cultura” con 26.585 voti. Seconda l’Associazione Flautisti Italiani di Baronissi (Sa) nella categoria “Spettacolo dal vivo” con 18.900 voti. I due vincitori hanno avuto la meglio sui 381 progetti ammessi alla prima fase eliminatoria sul sito ufficiale ed alla successiva votazione finale su Facebook e Instagram di Art Bonus. A contendersi le prime posizioni sono arrivati in 40. Molto alta la risposta dei cittadini che ha espresso ben 224.239 voti per i progetti in gara.
Tra gli altri vincitori anche il Teatro Regio di Parma
Nella categoria “Beni e luoghi della cultura”, sul podio ci sono anche il Comune di Torino con il progetto “Nati per Leggere 2022” delle Biblioteche civiche torinesi (9.269 voti, un modello di welfare culturale che offre a migliaia di piccoli lettori e alle loro famiglie l’opportunità di conoscere storie attraverso animazione, letture ad alta voce e teatralizzate, dalle biblioteche, ai consultori pediatrici, fino ai reparti maternità degli ospedali) e la Fondazione Brescia Musei (6.950 voti, giunta terza con il restauro del dipinto di Angelo Inganni che ci racconta di un’Italia fortemente legata al suo patrimonio culturale, che sostiene la conservazione e la valorizzazione come fondamento e leva di un futuro con radici salde).
Nella categoria “Spettacolo dal vivo”, sul podio c’è poi il Teatro Regio di Parma (14.001 voti, che oggi rinnova la riflessione sull’opera lirica, patrimonio UNESCO, portando la più alta ricerca artistica del Festival Verdi anche nella stagione lirica di tradizione e per le strade, con una rinnovata missione verso i giovani e la comunità). Segue l’Accademia Perduta/Romagna Teatri di Forlì (7.932 voti, terza in classifica, la cui programmazione estrosa e inclusiva si fa Teatro per tutti i bambini e le bambine e le loro famiglie, e diventa essa stessa luogo della festa, spazio di incontri, teatro di strada. Dove l’arte scenica si fa emozione di comunità).
(Foto Apertura: Emanuele Antonio Minerva e Agnese Sbaffi – Ministero della Cultura)
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