«L’elettrocardiogramma può attendere, intanto mi mandi un selfie». Strano, ma vero: tra qualche anno il vostro cardiologo potrebbe invitarvi a scattarvi un primo piano con il telefonino e a inviarglielo su WhatsApp. Perché? Perché analizzando l’immagine del volto, con l’aiuto di un software, potrebbe individuare i primi segnali di una patologia cardiaca.
Uno studio appena pubblicato sull’European Heart Journal dimostra per la prima volta che il passatempo preferito dagli adolescenti può trasformarsi in qualcosa di indubbiamente più utile: un efficace strumento di screening per riconoscere patologie coronariche.
La procedura sarebbe piuttosto semplice. Bastano quattro fotografie del volto di una persona per permettere a un computer di individuare i casi sospetti che necessitano di ulteriori approfondimenti.
Il volto è lo specchio del cuore
Alcuni tratti caratteristici del volto sono stati associati a un aumento del rischio di malattie cardiache. Tra questi: la capigliatura diradata o grigia, le rughe, una piega del lobo dell’orecchio, gli xantelasmi (piccoli depositi di colesterolo di colore giallastro sotto la pelle di solito intorno alle palpebre) e l’arcus corneae (un deposito di grasso e colesterolo che appare come un anello opaco bianco, grigio o blu al bordo esterno della cornea).
Questi segni difficilmente sono presi in considerazione nel corso di una tradizionale visita cardiologica. Possono però essere interpretati correttamente da un sistema di intelligenza artificiale appositamente programmato da un gruppo di scienziati cinesi.
Il software è stato caricato con informazioni sulla salute di quasi 6mila pazienti che si erano sottoposti a controlli sulla funzionalità delle arterie. I risultati degli esami cardiovascolari sono stati abbinati a quattro fotografie del volto dei pazienti da diverse angolazioni. In questo modo l’algoritmo si è allenato ad associare le caratteristiche facciali con le condizioni di salute delle arterie.
Prova superata…
Il programma, messo alla prova su circa 1.000 pazienti con una diagnosi di patologia cardiaca, ha superato il test a pieni voti. L’algoritmo ha individuato correttamente l’80% dei pazienti con malattie cardiache e ha riconosciuto il 60% dei casi senza patologie.
«L’algoritmo ha dimostrato una buona performance e le informazioni cliniche aggiuntive non ne miglioravano le prestazioni, il che significa che potrebbe essere utilizzato facilmente per prevedere potenziali malattie cardiache sulla base delle sole foto del viso. La guancia, la fronte e il naso hanno fornito più informazioni all’algoritmo rispetto ad altri tratti del volto», ha dichiarato Xiang-Yang Ji direttore del Brain and Cognition Institute presso l’Università Tsinghua a Pechino che ha guidato lo studio.
Ma si può fare di meglio
La tecnologia è solamente agli inizi. Gli scienziati che l’hanno messa a punto hanno intenzione di renderla ancora più affidabile riducendo il più possibile gli errori di diagnosi, sia i falsi positivi che i falsi negativi. Facile, economico e non invasivo, questo selfie salvavita per lo screening delle malattie cardiache potrebbe aiutare molte persone che sfuggono per le ragioni più diverse ai tradizionali esami di controllo.
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