50&Più Arezzo, da sempre molto attenta verso ogni forma d’arte, ha voluto contribuire al restauro dell’affresco Storie di San Benedetto, un bellissimo ciclo pittorico quattrocentesco tornato a nuova luce grazie ad un progetto della Direzione regionale musei della Toscana.
“Fin da subito abbiamo appoggiato l’idea di recuperare gli affreschi che decoravano il monastero olivetano di san Bernardo ad Arezzo. Queste opere, da troppi anni ferme nei magazzini della Soprintendenza, oggi finalmente sono tornate nella loro sede originaria, il Museo Archeologico Nazionale. Con le risorse a disposizione abbiamo sostenuto i costi del trasporto assicurato e dell’intervento conservativo. Siamo fieri di aver contribuito al ritorno degli affreschi, questo è il frutto di un grande gioco di squadra da parte di tutto il consiglio direttivo”, spiega così le motivazioni di questo supporto Claudio Magi, presidente dell’associazione aretina.
L’opera e gli interventi di restauro
Lorenzo di Bicci e Marco da Montepulciano realizzarono il ciclo delle storie di San Benedetto nel 1448 per il chiostro del monastero benedettino ad Arezzo. L’opera, già seriamente danneggiata nel corso dei secoli, rischiò di finire quasi completamente distrutta dai bombardamenti del 1943.
Una squadra di restauratori però, composta anche da Leonetto Tintori, riuscì a strappare le parti ancora intatte della parete semi crollata del chiostro adiacente alla chiesa di San Bernardo. I frammenti restaurati furono esposti per un breve periodo al Museo d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, per poi essere collocati nei depositi della Soprintendenza locale. Ora la Sovraintendenza alla Direzione regionale Musei della Toscana che li ha in custodia intende ricollocarli nel luogo di origine per raccontarli al grande pubblico.
Al momento i cinque affreschi e una lunetta che decorava il sovrapporta dell’ingresso al monastero si trovano nel loggiato di accesso al Museo. Sono tuttora oggetto di un intervento di restauro “a vista”, mentre sono in corso studi specialistici di tipo storico e storico-artistico.
L’intervento di adeguamento dei supporti rigidi delle pitture si deve al sostegno della Fondazione Guido d’Arezzo. Restano però ancora necessari nuovi mecenati per il completamento dei lavori di ricollocazione e di racconto al pubblico delle opere.
Info: 0575354292 – 50epiu.ar@50epiu.it – www.spazio50.org/arezzo
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