È stato davvero un momento molto partecipato l’incontro organizzato da 50&Più Arezzo Generazioni a confronto con il Gruppo Psicologi di Confcommercio. Presenti all’evento le psicoterapeute Elisa Marcheselli, Laura Bondi, Francesca Martini e Martina Della Bella che hanno esplorato con i partecipanti i loro sentimenti rispetto alla loro esperienza con le nuove generazioni.
Il gruppo ha cercato di trovare gli aspetti di risorsa e quelli di criticità all’interno di una comunicazione che risente della velocità dei cambiamenti nella società moderna. Si è provato a capire quali sono i punti in comune e quelli divisori tra gli over 60 e gli adolescenti nati nel nuovo millennio. I cambiamenti avvenuti sono infatti tanti e sostanziali: l’avvento della tecnologia, l’organizzazione della quotidianità delle famiglie che vede genitori e figli sempre più stimolati e impegnati nel “fuori”, l’accento sulla performance e sul fare che toglie spazio alla sana noia e a volte anche alla creatività.
Il ruolo degli anziani e dei giovani
Tutto questo sembra impedire agli “anziani” di rivestire il ruolo di detentori di memoria storica e saggezza, in grado di disporre del tempo libero da dedicare all’ascolto e alla scoperta del nuovo.
Lo scopo di questi incontri è infatti quello di andare al di là degli stereotipi generazionali e trovare una capacità, una competenza comunicativa che permetta il dialogo e l’accettazione delle differenza. Questo senza barricarsi nella nostalgia di tempi migliori da parte dei nonni e nel pregiudizio dell’impossibilità di essere compresi da parte dei nipoti.
Promuovere quindi una comunicazione aperta alle differenze, non giudicante, che possa essere di stimolo sia per i giovani che per gli over: questa la finalità anche per il prossimo incontro del 24 maggio con Generazioni a confronto di 50&Più Arezzo che si terrà all’aperto, a Villa Severi, per una camminata meditativa che aiuti a stare nel qui ed ora. Utilizzare questa modalità permetterà di aprirsi al proprio dialogo interno e incentivare la capacità di ascolto dell’altro.
Camminare è una forma importante di meditazione. In effetti può essere una pratica spirituale molto profonda. Camminare senza sforzo, semplicemente godere di camminare senza bisogno di sforzarsi perché quando si cammina in presenza mentale si è in contatto con tutte le meraviglie della vita che si hanno dentro di sé e intorno a sé.
Thich Nhat Hanh
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