
Leggere e rileggere i classici: “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie
Perché leggere e rileggere i classici: nove incontri con Enrico Valenzi
I classici letterari sono libri che leggiamo una volta in un periodo della nostra vita e poi continuiamo a ricordarli e a immaginarli ancora nel tempo. Fino a che non sentiamo il desiderio, perfino l’urgenza, di doverli rileggere. Ma perché vogliamo rileggere una storia che sappiamo già come va a finire? Perché le parole che leggiamo in questi libri hanno ogni volta bellezza e valore rinnovati.
In questi incontri cercheremo di riconoscere per ogni classico affrontato le proprietà letterarie che lo rendono tale. Di ogni opera scorreremo la prima pagina per sentire in che modo un classico si presenta subito al cuore e alla mente di chi legge. E vedremo insieme le scene indimenticabili di quei libri per coglierne la musica e carpire i segreti dell’arte letteraria.
Perché leggere e rileggere Dieci piccoli indiani di Agatha Christie
Questo libro di Agatha Christie è sì un classico, ma è anche il romanzo giallo più letto della storia della letteratura di tutti i tempi. Centodieci milioni di lettori dediti a un’opera capace di trasformare il lettore in un personaggio: l’investigatore della storia stessa. I dieci protagonisti, come nella filastrocca Dieci piccoli indiani, vengono eliminati uno dopo l’altro. Ma da chi sono uccisi? Il sospetto si autoalimenta in ogni personaggio e il tempo per coglierne il meccanismo nascosto, viene di volta in volta anticipato da un ulteriore delitto. Sembra di essere prossimi alla soluzione dei crimini, ma Agatha Christie, con tempismo micidiale, palesa sempre un ulteriore omicidio. Se esiste un solo rammarico legato a quest’opera, è quello di non aver potuto godere di una trasposizione cinematografica realizzata da Alfred Hitchcock.
Magari con la sua presenza in un’inquadratura in cui lucida una delle dieci statuine di indiani della filastrocca, presenti sul centrotavola della sala da pranzo.
Conduce: Valerio Urru
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Relatore
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Enrico Valenzi
Fondatore e direttore della scuola di scrittura Omero, la prima scuola di scrittura creativa in Italia dal 1988. Tra i docenti la scuola Omero ha avuto Vincenzo Cerami, Sandro Veronesi, Giancarlo De Cataldo, Lidia Ravera, Francesco Piccolo, ecc. Il nostro allievo più famoso è Gianrico Carofiglio. Enrico Valenzi ha contribuito a introdurre in Italia l’insegnamento della scrittura creativa e ha lavorato con moltissimi scrittori e studiosi, italiani e stranieri. Insegna le tecniche della narrativa presso scuole medie, licei, università. Ha condotto corsi di autobiografia per alcolisti (col finanziamento del Policlinico Umberto I di Roma) e corsi di autobiografia per anziani in collaborazione con i Centri anziani del Primo Municipio di Roma. È fondatore della rivista e della casa editrice “Omero”.