Firenze, l’arte fra le colline: la valle del Diavolo
Diavolo e fuoco, diavolo e fumo, diavolo e ventre della terra: il francese Francesco De Larderel non poteva usare meglio questa zona vulcanica del sud della Toscana sfruttando la forza del vapore naturale, per scopi industriali e civili. Nacque così l’abitato di Larderello (1818) e la sua geotermia, nacque lo sfruttamento dei soffioni e del boro. Oggi, attorno è sorto anche un paesetto moderno progettato da Giovanni Michelucci nel 1958.
Non lontano, solo pochi chilometri, la terra cambia volto e troviamo Pomarance, suggestivo borgo medioevale, patria di pittori, antico luogo etrusco, paese che ospita un raffinato teatrino e una abitazione ottocentesca – Casa Bicocchi – ancora perfettamente arredata. È un angolo di Toscana posto tra Volterra e la Maremma, è la terra del diavolo che questa volta, strappando alla terra la sua forza, aiuta a illuminare una buona fetta delle nostre case.
Relatore
-
Federico Napoli
Storico dell’arte e autore di monografie e di saggi tra i quali “La foresta umana. Giuseppe Gavazzi” (Emmebi, Firenze, 2012), “Artisti del XXI secolo a Sesto Fiorentino” (Masso delle Fate, Signa 2013), “Firenze 1865. Quattro passi nella capitale” (Silvana Editoriale, Milano, 2014), “L’atelier ritrovato. Carlo Adolfo Schlatter 1873-1958” (Il pozzo di Micene, Firenze 2018). Ha curato l’allestimento di opere d’arte contemporanea a Certaldo (1989), nella chiesa di Sant’Egidio a Firenze (2002), nella chiesa di Sant’Andrea Corsini a Montevarchi (2005 e 2006), nella chiesa di San Martino a Vergaio (2006), nel Prato dello Strozzino a Firenze (2011), nonché il Compendio sull’affresco della Via Crucis nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caprese Michelangelo (2009). Collabora con riviste d’arte, organizza mostre e manifestazioni, conduce corsi a tematiche storico-artistiche, svolgendo anche un’intensa attività di conferenziere.