Incontro con l’autore Paolo Rossi – Meglio dal vivo che dal morto
Meglio dal vivo che dal morto (Solferino, pgg. 220) è un lungo monologo che Paolo Rossi propone allo spirito del sommo bardo William Shakespeare con le considerazioni sulla sua vita, piena di alti e bassi, soprattutto bassi, come il tremendo flop di un Aspettando Godot con la regia di Gaber, alternate ad esilaranti aneddoti, ricordi, storie, incontri.
Sempre con il suo stile caratteristico, pieno di frenate e deviazioni, di immagini sovrapposte e farfugliamenti ingegnosi, di analisi profonde buttate lì in mezzo a voli demenziali. Dal periodo del Derby, il celebre cabaret milanese, al Covid-19 cui dedica quattro “racconti neuropandemici”, Rossi fa sorridere amaro da vero saltimbanco che vuole proporre sempre “un pensiero, un progetto, un’azione, un punto di vista differente che arriva inaspettato, nuovo”.
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Relatore
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Paolo Rossi
Paolo Rossi ha debuttato a teatro nel 1978 per la regia di Dario Fo, ha lavorato con il Teatro dell’Elfo e poi con diverse compagnie su sarcastici recital legati all’attualità e testi classici, ha realizzato spettacoli tv (a cominciare da “Su la testa!” del 1992) e recitato in numerosi film (con Salvatores, Vanzina, Brizzi). Ha partecipato a cinque Festival di Sanremo, scritto canzoni e numerosi spettacoli teatrali. “Meglio dal vivo che dal morto” è il suo ultimo libro, a metà tra autobiografia e raccolta di storie.