Siamo ormai nella stagione in cui è maggiore il rischio di incappare in punture da api, vespe, calabroni e altri insetti. Continua la campagna di informazione “Punto nel Vivo”, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus-Federazione Italiana Pazienti gli allergologi di “Punto nel Vivo” hanno realizzato un semplice vademecum per difendersi dalle punture, i consigli per riconoscere le reazioni ed i rimedi per poter intervenire, oltre a come evitare di essere punti.
Nel vademecum, tra le raccomandazioni, troviamo quella di evitare abiti ampi, con colori vivaci e disegni floreali. I colori vivaci attraggono gli imenotteri e soprattutto le api; oppure quella in campagna di evitare profumi, cosmetici profumati e deodoranti.
Anche l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù si è attivato con i 10 consigli per prevenire le punture di insetti.
Le reazioni alle punture
Le reazioni allergiche da punture di insetti (imenotteri) coinvolgono almeno 5 milioni di italiani ogni anno. Si stima che da 1 a 8 su 100 sviluppi una reazione allergica senza essere a conoscenza delle possibili conseguenze le quali possono rivelarsi anche gravi.
Normalmente la puntura degli imenotteri (api, vespe, calabroni) causa una reazione attorno alla sede della puntura caratterizzata da dolore, gonfiore e rossore che in genere si attenua nel giro di poche ore. In questi casi – avvertono gli esperti – può essere utile mettere del ghiaccio per ridurre il gonfiore e una pomata al cortisone per trattare l’infiammazione (rossore, dolore, gonfiore) dovuta alle sostanze contenute nel veleno. Nel dubbio è bene rivolgersi al proprio medico curante o al farmacista. In base alla sensibilità individuale i sintomi possono essere diversi: alcuni soggetti già entrati in contatto con il veleno di un imenottero per precedenti punture possono sviluppare un’allergia nei confronti delle componenti del veleno e presentare reazioni allergiche più o meno gravi fino ad arrivare ad una reazione anche fatale.
Gli allergici conclamati
L’adrenalina autoiniettabile è indispensabile per gli allergici conclamati al veleno di imenotteri. È bene portarla sempre con sé. L’adrenalina è sensibile alle alte temperature e pertanto è opportuno munirsi di appositi contenitori termici. Quindi, in caso di un viaggio in aereo, mai lasciarla nella valigia che andrà in stiva, ma tenerla con sé. Inoltre, nel kit “salvavita”, oltre all’adrenalina, andranno tenuti anche cortisone e antistaminici. Tuttavia, nonostante l’automedicazione attuata, il soggetto andrà trasportato al più vicino Pronto Soccorso.
«Prima di partire per un viaggio è importante verificare che la soluzione contenuta nell’autoiniettore sia trasparente e incolore attraverso una piccola finestra visibile sulla penna, che quindi non abbia assunto alcuna colorazione oppure che sia visibile del materiale solido al suo interno», sottolinea Maria Beatrice Bilò, allergologa e referente della campagna “Punto nel Vivo”.
La minaccia della vespa Velutina che viene dall’Asia
Un’ulteriore minaccia estiva è rappresentata dalla diffusione sempre maggiore della vespa Velutina Nigritorax o “Calabrone asiatico”. Anche se può essere confusa con il calabrone comune, ha delle sostanziali differenze. È lunga al massimo circa 3 cm contro i 4-5 cm del calabrone. Ha colori diversi, dato che presenta le zampe di due colori, nero e giallo alle estremità. Ha una linea gialla sull’addome e il corpo è di colore scuro e arancione nella parte frontale. Le antenne sono nere. In estate la velutina si dedica alla caccia per procurarsi gli zuccheri e le proteine che consentano lo sviluppo delle larve. Per questo ha un’azione molto aggressiva nei confronti delle api nutrendosi dei muscoli del torace.
«È importante sapere che questo imenottero si sta diffondendo nelle regioni del Nord-Italia e possiamo essere accidentalmente punti», spiega il dottor Oliviero Quercia, uno degli esperti di “Punto nel Vivo” che da sempre si occupa di allergia al veleno degli imenotteri. «Così come api, vespe e calabroni (vespa crabro) può causare reazioni allergiche spesso gravi fino allo shock anafilattico. Non dimentichiamo che in Italia 9 persone su 10 vengono punte almeno una volta nella vita da un’ape, una vespa o un calabrone».
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