Dalla tutela delle condizioni fisiche ed economiche, al supporto psicologico. L’azione di HelpAge Italia guarda ai diritti degli anziani e denuncia gli abusi subiti.
Invecchiamento attivo, tutela dei diritti, protezione dagli abusi: sono queste le principali aree di intervento di HelpAge Italia Onlus, l’associazione no profit nata nel 1997, con sede a Roma e che fa riferimento alla rete di HelpAge International. Questa realtà ha preso vita nel 1982 grazie alle organizzazioni di Canada, Colombia, Kenya, India e Regno Unito. Ad oggi, oltre 154 associazioni sono attive in 85 Paesi per promuovere valorizzazione e inclusione sociale, autonomia e sicurezza delle persone anziane in Italia e nel mondo. “Vogliamo che ogni persona anziana, ovunque si trovi, possa dire: Sto bene. La mia dignità è rispettata. La mia voce è ascoltata”: questi sono gli obiettivi. Il metodo è lavorare “in partnership con tutti gli attori istituzionali, privati e della società civile al fine di garantire un cambiamento della condizione degli anziani.”
Un fenomeno sommerso
Abusi di natura fisica, sessuale, psicologica, emotiva, economica e materiale, abbandono, incuria e gravi forme di perdita di dignità e rispetto. Nel mondo, almeno una persona anziana su 6 ha subito un abuso. Un dato che riguarda oggi circa 146 milioni di over 60, e che potrebbe arrivare nel 2050 a 350 milioni di persone. Sono questi i risultati di un’indagine dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2017, basata su 52 studi in 28 Paesi e riferita da HelpAge Italia. Un problema sociale che l’associazione denuncia come una piaga, poco visibile e silenziosa, che trova i suoi riflettori puntati nella Giornata Mondiale di sensibilizzazione sugli abusi verso gli anziani (15 giugno).
È proprio in questa occasione che HelpAge International ha pubblicato il rapporto Bearing the brunt (letteralmente “Sopportare il peso”). Una ricerca che ha evidenziato come, all’intero di questa situazione già di per sé allarmante, durante la pandemia le misure restrittive abbiano finito con l’aumentare drammaticamente il rischio di abusi, incuria e maltrattamenti, nei Paesi a basso e medio reddito.
È un rapporto che “dà voce a coloro che non sono stati ascoltati”, utilizzando informazioni raccolte in Etiopia, Kenya, Malawi, Moldavia, Pakistan e Ucraina, intervistando persone anziane di 14 nazioni. Registrando ovunque un forte danno psicologico, non solo prettamente materiale. “In Italia – dicono dall’Associazione – la non conoscenza del fenomeno è aggravata dal fatto che non esiste una legislazione specifica a difesa dell’anziano”.
Durante la pandemia
Spostando quindi l’attenzione al caso Italia, HelpAge cita una statistica da cui si riporta un tasso di letalità causa Covid fra i più alti in Europa (3,1% contro una media del 2,4%). Quindi, in forza di uno studio condotto da INAPP Istituto Nazionale Analisi Politiche Pubbliche, sottolinea “la diffusa fragilità degli anziani sempre più relegati nelle strutture assistenziali e troppo spesso privi di adeguata assistenza domiciliare”. Con la richiesta di promuovere lo sviluppo di un sistema organico di politiche di sostegno all’invecchiamento attivo.
«Vogliamo tutti poter invecchiare mantenendo la nostra dignità e i nostri diritti – ha dichiarato i il Direttore Generale di HelpAge Italia, Emilia Romano -. In tutto il mondo, le persone anziane soffrono troppo spesso in silenzio perché non sanno come denunciare gli abusi e possono anche sentirsi minacciate da chi abusa o stigmatizzate se chiedono aiuto».
I progetti in corso
È così che proprio in questa direzione HelpAge Italia sta portando avanti un progetto pilota, in partnership con la struttura comunale Ser.S.a di Belluno. «Il progetto è ancora in corso – prosegue Emilia Romano -. La nostra ambizione è che venga poi adottato come modello e buona prassi da estendere a tutto il territorio nazionale, per ogni struttura di questo tipo, affinché il nostro Paese diventi invece un’avanguardia nella tutela da incuria, abusi e maltrattamenti delle persone anziane».
Cosa vogliono? Lavorano affinché: si diffonda una cultura di tutela delle persone anziane e si arrivi a promuovere una legislazione specifica a riguardo affinché ogni organizzazione che opera in favore di persone anziane si doti di un Posizionamento in merito alla Tutela dei propri beneficiari (o Safeguarding Policy), che preveda azioni di formazione e sensibilizzazione, un Codice di Condotta e procedure chiare per segnalare sospetti maltrattamenti e abusi. Cosa fanno? Sono attualmente impegnati insieme ad altre organizzazioni, tra cui Oxfam Italia, nella diffusione dei Sistemi di Safeguarding in Italia.
Nel mondo
HelpAge International propone poi alcuni progetti internazionali, come si legge dal sito italiano. “Stiamo supportando i governi di Kenya e Zanzibar ad implementare i piani pensionistici. Sosteniamo lo sviluppo delle strategie nazionali sull’assistenza a lungo termine in Indonesia, Mongolia, Sri Lanka, Vietnam. Supportiamo l’espansione del numero di associazioni di anziani in Myanmar”.
Vanta inoltre importanti rapporti formali, ad esempio con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) o il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC). E nel 2007, così come nel 2016, ha preso parte insieme ad altre organizzazioni di 27 Paesi, alla campagna coordinata a livello globale, Age Demands Action, che ha presentato una serie di rivendicazioni a vari Governi. Nel 2012 ha ricevuto il premio umanitario Conrad N. Hilton.
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