Secondo i dati del Rapporto 2024 Istat, negli ultimi 20 anni sono aumentati di 4,5 milioni gli occupati di oltre 50 anni. Raddoppia il numero di chi pratica sport, si diffonde il volontariato e aumenta la partecipazione politica
Gli anziani over 65 rappresentano oggi il 24% della popolazione italiana: oltre un terzo di loro, ovvero circa 5 milioni, vivono nelle 14 città metropolitane. Quasi un terzo degli anziani “metropolitani” vivono da soli: una percentuale più alta rispetto alla media nazionale (30%). D’altra parte, gli anziani di città sono anche più istruiti: oltre un terzo è in possesso almeno del diploma (circa un quarto la media nazionale) e l’11,1% ha conseguito una laurea o altro titolo terziario (oltre l’8 per cento di media nazionale). Sono alcuni dei dati relativi agli anziani, contenuti nel Rapporto annuale Istat 2024, appena pubblicato.
Rapporto Istat: i più longevi sono i sardi
La fotografia scattata è quella di un’Italia in cui la popolazione è sempre più anziana: dal 2012 a oggi, l’indice di vecchiaia (dato dal rapporto tra popolazione di 65 anni e più e di età tra 0 e 14 anni) è aumentato di 44,7 punti (+61,4 dal 2002). La differenza massima si ha in Sardegna (88,3 punti), dove la popolazione residente è tra le più longeve d’Italia e ha il minor tasso di fecondità.
Come la popolazione, così anche la forza lavoro, nel nostro Paese, è sempre più anziana: negli ultimi 20 anni (2004-2023), sono aumentati di ben 4,5 milioni gli occupati di oltre 50 anni. Soprattutto il lavoro a tempo indeterminato ha riguardato solo gli occupati ultracinquantenni (+9,7%). Parallelamente, sono diminuiti di oltre 2 milioni di occupati tra i giovani di 15-34 anni e di un milione tra i 35 e i 49 anni.
Ancora poco digitali, ma aumenta l’impegno sociale
L’uso regolare di internet riguarda ancora, nel 2023, solo la minoranza degli over 65 (4 su 10): un dato comunque in netto miglioramento rispetto all’1,6% del 2003. Per quanto riguarda la socialità, nel 2023, quasi 8 over 65 su 10 possono contare sul sostegno di amici, vicini o parenti non conviventi. Precisamente, il 65,1% dichiara di poter contare sui vicini, il 59,6% sugli amici e il 48,3% su e parenti non conviventi.
Anche la partecipazione politica degli anziani è cresciuta nel tempo: riguarda 6 anziani su 10 nel 2023, contro poco più di 5 su 10 nel 2003. Allo stesso tempo, è sempre più diffuso e radicato il volontariato “senior”: tra il 2003 e il 2023, la quota di persone di 65 anni e più che svolge attività di questo tipo è cresciuta dal 5,4 al 7,1%.
Anziani in salute e in forma
Migliorano anche le condizioni di salute degli anziani: le persone in buona salute sono passate dal 29,4 per cento del 2009 al 37,8 per cento del 2023 e, parallelamente si è ridotta la condizione di multicronicità (dal 38,7 per cento del 2003 al 34,3 per cento del 2022). Il consumo di alcol nell’anno è stabile tra la popolazione anziana (poco più di 6 anziani su 10 sia nel 2003 sia nel 2023), con quote più elevate tra gli uomini che tra le donne (circa 80 per cento contro 50 per cento).
Si riduce in modo significativo invece la percentuale di chi supera i livelli giornalieri raccomandati: dal 28,3 per cento del 2003 al 16,7 per cento del 2023. Sempre più diffusa invece l’abitudine al fumo, tra i 65 e i 74 anni: dal 12,6% al 15,6 %. In particolare, è addirittura raddoppiato il numero delle donne anziane fumatrici, passando dal 4,4 all’8,8%.
In compenso, gli anziani e le anziane si tengono in forma: negli ultimi 20 anni è raddoppiata la quota di coloro che praticano un’attività sportiva (dal 6,7 per cento al 16,4 per cento).
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