Antonio Candreva, all’età di 38 anni, ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato, concludendo una carriera che lo ha visto protagonista in numerosi club italiani e nella Nazionale.
Gli esordi e l’affermazione in Serie A
Nato a Roma nel 1987, Candreva ha mosso i primi passi nel mondo del calcio nelle giovanili della Ternana, dove ha esordito in prima squadra nel 2004. Le sue prestazioni da, subito di qualità, gli hanno aperto le porte della Serie A, con il trasferimento all’Udinese nel 2007. Successivamente, ha vestito le maglie di Livorno, Juventus, Parma e Cesena, dimostrando versatilità e qualità sia come centrocampista che come esterno offensivo.
La consacrazione con Lazio e Inter
Tante le squadre in cui ha militato, ma periodo più significativo della sua carriera è legato alla Lazio, dove ha militato dal 2012 al 2016. Con i biancocelesti, ha totalizzato 151 presenze e 41 gol, diventando un punto di riferimento per la squadra e conquistando la Coppa Italia nel 2013.
Nel 2016, il passaggio all’Inter ha rappresentato una nuova sfida: con i nerazzurri, ha collezionato 124 presenze e 12 reti, contribuendo al ritorno del club nelle competizioni europee.
Le ultime stagioni e l’esperienza in Nazionale
Dopo l’esperienza all’Inter, Candreva ha indossato le maglie di Sampdoria e Salernitana (nella squadra amaranto ha anche indossato la fascia da capitano), continuando a offrire il suo contributo in termini di esperienza e professionalità.
Con la Nazionale italiana, il giocatore ha collezionato 54 presenze, partecipando a due Europei (2016 e 2021) e ai Mondiali del 2014 in Brasile. La sua capacità di creare occasioni da gol per i compagni e di spendersi per la maglia azzurra lo ha reso un punto fermo della selezione italiana per molti anni.
Uno stile di gioco fatto di potenza e precisione
Ciò che ha lo sempre contraddistinto sul terreno di gioco è stato il suo stile unico, fatto di potenza fisica, resistenza e una tecnica raffinata. Specialista dei calci piazzati e dei tiri dalla distanza, Candreva in carriera ha regalato ai tifosi gol spettacolari che rimarranno nella memoria collettiva (il più iconico, quello segnato con la maglia della Lazio contro la Juventus nella finale di Supercoppa Italiana del 2015).
La sua capacità di giocare su entrambe le fasce, di creare occasioni da gol e di sacrificarsi in fase difensiva lo hanno reso un giocatore completo, apprezzato da tutti gli allenatori che hanno avuto la fortuna di averlo in squadra. La sua professionalità e la sua dedizione al lavoro, inoltre, sono state d’esempio per molti giovani calciatori che hanno condiviso con lui lo spogliatoio.
Un momento iconico: il meme virale
Oltre alle sue prestazioni sul campo, Candreva è ricordato per un episodio diventato virale nel 2019. Durante la partita Inter-Lecce a San Siro, un suo strepitoso gol e l’espressione di stupore successiva sono diventati un meme diffuso sui social, rendendolo un’icona anche nel mondo digitale.
L’annuncio del ritiro: un nuovo inizio
L’annuncio del ritiro è stato affidato a un video pubblicato sul suo profilo Instagram, in cui Candreva ha dichiarato: “Caro calcio, oggi è uno dei giorni più importanti della mia vita. È arrivato il momento di salutarti. Qui, a San Siro, nella Scala del calcio, dove ho giocato la mia ultima partita. Trent’anni fa è iniziato il mio viaggio con te, tra gioie e dolori, sacrifici e vittorie e di sicuro tante emozioni. Ho vissuto il mio sogno, la mia passione. Non lo considero un addio ma solo un nuovo punto di partenza. Grazie calcio, ci vediamo presto!”
Il giocatore ha anche voluto ringraziare tutti coloro che hanno fatto parte del suo percorso: famiglia, compagni, allenatori e tifosi. “Il calcio mi ha dato tutto, ma è arrivato il momento di voltare pagina”, ha dichiarato.
Un messaggio semplice ma carico di emozione, che ha commosso anche la moglie, presente durante l’annuncio.
Un esempio di professionalità e dedizione
La carriera di Candreva è stata caratterizzata da professionalità, dedizione e passione. La sua capacità di adattarsi a diversi ruoli e contesti lo ha reso un elemento prezioso per ogni squadra in cui ha militato. Il suo addio al calcio giocato segna la fine di un’era, ma, come da lui stesso sottolineato, rappresenta anche l’inizio di un nuovo capitolo, (probabilmente) ancora legato al mondo del calcio.
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