Antonio Borghesi Direttore dell’area informatica presso un famoso brand francese e poi esperto subacqueo. Ora che è in pensione si dedica alla sua passione che è la scrittura. Partecipa al Concorso 50&Più da diversi anni; nel 2022 ha ricevuto la Menzione speciale della giuria per la prosa. Vive a Firenze.
“Ma perché? Che cosa le ho fatto? Le ho sempre dato tutto. Il mio tempo forse no. Ma quando eravamo insieme la facevo sentire bene. Me lo diceva lei. Bisogna che mi sbrighi. Martini vuole il consuntivo vendite per stasera. Come si chiama il file? Anch’io stavo bene. Non era nemmeno una questione di sesso. Ah sì! Fatturato 2015. Dovrò riprendere le cifre degli ultimi mesi. Sì, mi piaceva il suo corpo ma farlo, a essere sinceri, non mi soddisfaceva completamente. Creo un nuovo foglio Consuntivo sei mesi. Devo trascinare le cifre. C’era qualcosa che non andava in lei. Non sembrava poi così appassionata. «Aspettami Alberto che vengo anch’io». Ho proprio bisogno di un caffè e lui è mio amico. Magari gli chiedo cosa devo fare? Meglio di no! Se no capisce che è la Gabri del planning. Cosa saranno? Due anni almeno che va avanti la nostra storia. «Sempre senza zucchero, grazie». «No! Sto bene. Sì, sì, nessun problema. Solo un po’ stanco e poi devo preparare il Consuntivo per il Martini» Ma che mi frega del consuntivo. Devo risolvere con Gabri. Mi fa star male. Non avrei nemmeno dovuto prendere il caffè. Ho mal di stomaco. «Scusami vado in bagno» «Ma no! Sto bene! Te l’ho appena detto!» Ma che ne può sapere lui. Adesso sto qui un po’ sul cesso. Mi danno fastidio tutti. Lei oggi non è venuta, se no chiarivo. Ma che chiarivo? Non riesco quasi a respirare se penso a quello che mi ha detto ieri sera. La Silvia non deve sapere. Per i bambini. Non voglio che … Mi vien da vomitare. Forse con l’acqua fredda mi passa. Sì ciao! Sembra peggio. Devo tornare di là. Vediamo: dove ero rimasto? Recupero anche i sei mesi del ‘23. Adesso devo calcolare lo spread. Com’è la formula? Ah sì! Perché –Errore-? Andavamo così bene! Non poteva restare tutto come al solito? Ci vedevamo solo quando era possibile. Per Gabri è facile. Matteo è sempre in giro. Magari anche lui ha un’altra. Ma che mi frega! Io voglio lei. Come faccio senza? Ah ecco! Non devo sommare da A18 ma escludere il titolo. Perfetto. Un tubo! Non ce la faccio. Qualcosa mi opprime nel petto. Sarà mica un infarto? Ma il braccio non fa male. Devo vederla e farle capire che non accetto che mi lasci. Ma che vuol dire che ha bisogno di tempo? Quale tempo? Mi fa ancora male lo stomaco. Devo vomitare. Cos’ha da guardarmi l’Alberto? «È lo stomaco. Qualcosa di ieri sera. Non so?». Devo tornare in bagno. Occupato! Fa niente mi spruzzerò il viso con l’acqua fredda. Adesso torno nel mio ufficio. Magari me ne vado. Al diavolo il consuntivo per quel pirla del Martini. Sto veramente male. Non ce la faccio più. Mi tremano le mani e non riesco a pensare. Ho il vuoto assoluto. Mi gira la testa. Mi fa male il petto. Mai che sia al piano ‘sto cazzo d’ascensore! Faccio le scale. Non posso. Non ce la faccio. Mi sento veramente svuotato. È da ieri sera. Da quando mi ha detto che mi lasciava. Non ho nemmeno dormito. La Silvia mi ha chiesto se stavo male. Anche lei! Ho detto di no ma… povera crista lei che c’entra. Povera crista un tubo! Quando l’ho sposata, quasi cinque anni fa perché era incinta di Virginia, ha piantato il lavoro e ha sempre fatto la signora, poi con l’arrivo di Giorgio, naturalmente di lavorare niente e io sempre a sgobbare. I soldi non mi mancano. Son di famiglia. Ma la vita piatta quella sì. Sempre stata senza soddisfazioni. Poi in ditta è arrivata la Gabri. Una strafiga che mi ha subito preso. Questione di odori. Dicono. Quel corpo da modella e quelle gambe. E il sedere! E adesso più niente!? No! Non mi va mica bene. Però a letto non era un granché. Io facevo di tutto e lei neanche un mugugno. Una stronza. No. Non è vero. Mi diceva che mi voleva bene e io che l’amavo. Bella roba. Ma chissenefrega. Io stavo bene con lei. Ma ‘sto cazzo d’ascensore arriva o no? Adesso lo distruggo quel cazzo di bottone della chiamata. Sembro un fuori di testa. Lo sono. Mi fa male lo stomaco. Ho il respiro corto. Devo vomitare. Ah eccolo ‘sto ascensore del cazzo. Chi è quello? Mai visto prima. Guarda com’è vestito bene. Viene dai piani alti. Deve essere importante. La P è illuminata. Schiaccio la G. Starà per Garage o Ground? La fisso fino all’arrivo. Il cretino esce a pianterreno e dice buongiorno. Sì. Ma vaffa! Le maledette porte sono lente. Schiaccio con frenesia il simbolo di chiusura. Ma quelle fanno il comodo loro. Ho la nebbia nel cervello. Sto veramente male. Respiro a fatica. Mi metto in auto. Dove vado? Ma che ne so! Vado. Magari vado da lei? La tangenziale non è lontana e mi ci infilo. Gabri mi ossessiona. Penso a lei ma non la vedo. Penso e non so a cosa. Mi sembra che tutti stiano andando piano. Un clacson mi suona da dietro. Scarto a sinistra per evitare d’uscire a Pero-Fiera e un clacson mi suona a sinistra. Un’auto che non avevo visto mi sorpassa sempre col clacson che urla. Mi dà fastidio. Profondamente fastidio e una gran rabbia. Non ci vedo più. Schiaccio l’acceleratore a fondo. La Giulietta fa un balzo in avanti e tampona con violenza quella testa di cazzo del clacson buttandolo sul guard-rail. Minchia che botta …”
Dal “Corriere della Sera”.
“Ieri mattina, verso le undici, sulla tangenziale ovest, all’altezza dell’uscita di Pero-Fiera di Milano, ci sono stati una serie di tamponamenti. La Polizia della strada, immediatamente intervenuta sul posto, ritiene, dopo i primi accertamenti, che la causa degli incidenti sia stata un repentino cambiamento di corsia di una Alfa Romeo Giulietta che è stata violentemente tamponata da un camion che sopraggiungeva. Il conducente della Giulietta, Dottor Valerio Raimondi di anni 42, è morto sul colpo. Lascia la moglie e due figli in tenera età. Ciro Esposito, di anni 62, il conducente del camion che ha praticamente distrutto l’auto del Raimondi, è uscito fortunatamente indenne dall’incidente e ha dichiarato: «L’ho visto uscire fuori dalla corsia alla mia destra e infilarsi davanti a me. Poi ha tamponato con violenza l’auto che l’aveva appena superato buttandola sul jersey di cemento. Ho avuto appena il tempo di frenare, ma a mia volta l’ho tamponato schiacciandolo sotto il mio camion e l’auto che mi seguiva mi ha a sua volta tamponato». Sergio Ostric, rumeno di 30 anni, con regolare permesso di soggiorno, conducente della prima auto, una Fiat Tipo, soccorso da una delle ambulanze, prontamente giunte sul posto, è stato ricoverato all’ospedale di Rho per sospetta lesione di una vertebra cervicale ed è risultato positivo all’alcoltest. L’Audi A4 che seguiva il grosso automezzo, non essendo riuscita a fermarsi in tempo, riportava seri danni al frontale senza però alcuna conseguenza per il conducente Vittorio Sempieri di anni 49. Si riparla di una nuova riduzione dei limiti di velocità sulla Tangenziale Ovest. Dagli attuali 90km all’ora ai 70.”
A.B. Rdf.