Antonio Antonazzo
Docente di scuola superiore, sin da piccolo ha mostrato interesse nella scrittura di versi e racconti coltivando questa passione nel corso degli anni. Ha pubblicato diverse raccolte poetiche: “La melagrana”, “Parabita, zona franca dell’anima”, e “Come statue bianche”. Ha al suo attivo anche un libro autobiografico “La porta morta” e ha scritto anche una canzone dal titolo “Amplifica il tuo canto”. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Parabita (Le).
Non tutte le partite
hanno lo stesso profumo
d’erba calpestata
su un’aia dedicata al gioco.
Grida.
Nessuna partita
si dovrebbe disputare
per difendere il proprio spazio,
nessun difensore
e nessun attaccante vince
sacrificando tutto ciò che si calpesta.
Essere custodi,
ma non padroni,
e appropriarsene,
ricorda, fa aumentare
le proprie responsabilità
su ciò che non si conosce.
Essere custodi
è essere amanti,
conoscere l’intimo
e riconoscere sé stessi.
Amalgamarsi.
Spazi e non parti da conquistare.
Spazi che accolgono:
chi sa fluttuare,
disegnando nell’invisibile
forme armoniche libere;
chi sa amplificare
quei profumi inebrianti,
liberi di espandersi;
chi sa produrre con corde invisibili
quei suoni frequenziali
che appartengono ai colori
dell’alba e del tramonto.
L’erba va verso il cielo e lo guarda
per legare e non per conquistare.
L’amore vuole l’amore.