Le prescrizioni di antibiotici in Italia nel 2023 sono aumentate del 6,4% in linea col trend europeo. Il rischio per tutti è che i batteri diventino resistenti ai farmaci normalmente impiegati per contrastarli
Sale per l’Aifa il consumo di antibiotici in Italia e di conseguenza il rischio di antibiotico-resistenza. Nel 2023 quasi 4 persone su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico, soprattutto al Sud. Ma i dati diffusi il 30 gennaio 2025 dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) evidenziano una situazione preoccupante. Tra il 2019 e il 2023, il consumo di antibiotici nell’Ue è aumentato dell’1%, allontanandosi dall’obiettivo di riduzione del 20% raccomandato per il 2030. Se da un lato si registrano progressi nella lotta contro lo Staphylococcus aureus resistente, dall’altro le infezioni da Klebsiella pneumoniae sono in forte crescita.
Una minaccia alla salute dei pazienti negli ospedali Ue
Per la direttrice dell’Ecdc, Pamela Rendi-Wagner, per raggiungere gli obiettivi dell’UE entro il 2030 è necessaria una risposta unita e urgente in tutta l’Ue. Questa risposta, ha spiegato, è fondamentale per proteggere i pazienti e sostenere l’efficacia degli antibiotici per le generazioni future. L’Ecdc, dunque, ha esaminato e analizzato una serie di storie di pazienti per mettere in luce la grave minaccia rappresentata dall’antibiotico-resistenza. Ha poi evidenziato l’impatto che queste infezioni hanno avuto sulla vita e sulle famiglie dei pazienti. Nonostante i progressi compiuti da alcuni Stati membri verso gli obiettivi raccomandati, il quadro complessivo mostra la necessità di interventi mirati e intensificati in tutta l’Ue.
Ospedali in prima linea contro l’antibiotico-resistenza
Per invertire la tendenza nella lotta all’antibiotico-resistenza, l’Ecdc ha chiesto sforzi accelerati in tre aree principali. Si tratta di prevenzione e controllo delle infezioni, uso prudente degli antimicrobici e sviluppo e accesso a nuovi antimicrobici. Per contrastare l’antibiotico-resistenza bisogna agire anzitutto negli ospedali. Il personale sanitario deve essere adeguatamente formato e supportato per implementare misure efficaci di prevenzione e controllo delle infezioni, come l’igiene delle mani e l’isolamento dei pazienti.
L’importanza di un uso consapevole degli antibiotici
In tutta Europa sono necessarie campagne di informazione e sensibilizzazione del pubblico, affiancate da interventi sociali e comportamentali per prevenirne l’uso non necessario. In assenza di un’azione di sanità pubblica più forte e rapida, secondo l’Ecdc è improbabile che l’Ue raggiunga tutti i suoi obiettivi entro il 2030, con conseguente aumento delle infezioni da batteri resistenti agli antimicrobici, maggiori sfide per i pazienti e un numero crescente di decessi correlati all’antibiotico-resistenza.
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