Gli antibiotici sono una risorsa farmacologica fondamentale contro le infezioni batteriche, e ne riducono al minimo le complicanze. Negli ultimi anni però, alcuni hanno perso di efficacia a causa dell’uso non sempre appropriato che se ne è fatto nel tempo, e diversi tipi di batteri hanno sviluppato un’antibiotico-resistenza.
Tra le specie batteriche più importanti divenute resistenti ci sono lo Staphylococcus aureus che può portare infezioni della cute e di tutto l’organismo, la Klebsiella pneumoniae che provoca infezioni urinarie e polmonari, il Campylobacter che causa infezioni intestinali e l’Escherichia coli che porta diversi tipi di infezioni, tra le quali le più comuni sono quelle urinarie.
L’antibiotico-resistenza nel mondo
L’antibiotico-resistenza è diventata oggi uno dei principali problemi di sanità pubblica globale e l’Italia non fa eccezione. Un report realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’European Centre for Disease Prevention and Control attesta che solo in Europa sono note più di 670 mila infezioni batteriche antibiotico-resistenti.
Lo scorso dicembre l’Oms ha pubblicato il manuale “The Who AWaRe Antibiotic Book”, dove AWaRe significa “Access, Watch, Reserve”, ossia le tre categorie in base alle quali sono stati classificati questi farmaci. Pochi giorni fa l’Agenzia Italiana per il farmaco ha tradotto le raccomandazioni di questo volume nel “Manuale antibiotici AWaRe“, calibrandole in base al contesto epidemiologico italiano e alla disponibilità di farmaci sul territorio nazionale. Il documento sarà anche integrato con una App che dovrebbe rendere facilmente accessibili le informazioni ai cittadini e al personale sanitario.
Le tre categorie Access, Watch, Reserve
Della prima fanno parte gli antibiotici con uno spettro di attività ristretto e un buon profilo di sicurezza in termini di reazioni avverse, nella seconda rientrano quelli ad azione più ampia, raccomandati solo per determinate condizioni cliniche, e nella terza quelli che dovrebbero essere riservati al trattamento delle infezioni causate da patogeni multi-resistenti.
“Il documento italiano – ha spiegato Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico-scientifica che valuta l’ambito di utilizzo più appropriato dei farmaci – accoglie le raccomandazioni dell’Oms adattandole e calibrandole con gli scenari italiani. Uno strumento essenziale per i medici di medicina generale, un compendio di evidenze per diagnosi, utilizzo dei farmaci ed esami di laboratorio.”
I contenuti del manuale sono confluiti in due pubblicazioni, divise fra trattamento delle dieci infezioni batteriche più comuni negli adulti e nei bambini.
La situazione italiana
La diffusione dei programmi di corretto uso della terapia antibiotica in Italia è fra i più bassi d’Europa, insieme a Lettonia, Polonia e Lituania, e per quanto riguarda la farmaco-resistenza, il nostro paese si colloca al quinto posto fra quelli ad alto reddito, dopo Lituania, Irlanda, Slovacchia e Spagna. Fra le cause ci sarebbero proprio l’abuso degli antibiotici e la loro prescrizione in situazioni per le quali non sono realmente necessari, oppure prescrizioni errate dal punto di vista del dosaggio o della durata della terapia.
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