L’anoressia nervosa rappresenta una delle malattie più insidiose tra i disturbi del comportamento alimentare, colpendo circa l’1% della popolazione italiana. Con oltre 540mila pazienti nel nostro paese e una prevalenza del 90% nelle donne, si configura come che richiede attenzione e interventi mirati.
Il recente studio “Dynamic Nutrition Strategies for Anorexia Nervosa: Marker-Based Integration of Calories and Proteins“, condotto dal Centro per la cura dei disturbi alimentari di Villa Miralago (Varese) in collaborazione con l’Università di Milano, ha evidenziato l’importanza di un approccio personalizzato e dinamico nel trattamento nutrizionale di questa complessa patologia.
Il quadro dei disturbi alimentari in Italia
I disturbi del comportamento alimentare non si limitano all’anoressia nervosa, ma comprendono anche bulimia e binge eating (ingestione compulsiva di cibo ndr.), interessando complessivamente oltre 3 milioni di persone nel nostro paese. Queste patologie rappresentano una sfida significativa per il sistema sanitario nazionale, richiedendo competenze specialistiche e approcci multidisciplinari per una gestione efficace.
Una ricerca innovativa sulla riabilitazione nutrizionale
Lo studio pubblicato sulla rivista Nutrients in occasione della Settimana nazionale del Fiocchetto Lilla (dedicata ai disturbi dell’alimentazione) che inizia il 15 marzo, ha fornito nuove e importanti evidenze sui percorsi di riabilitazione nutrizionale per i pazienti con anoressia nervosa. La ricerca, ha messo in luce l’importanza di considerare specifici marcatori nel monitoraggio del recupero, indipendentemente dal genere dei pazienti.
Eugenia Dozio, responsabile nutrizione del centro Villa Miralago, ha spiegato: “L’anoressia nervosa è un grave disturbo psichiatrico caratterizzato da profondi deficit nutrizionali e alterazioni significative nella composizione corporea, nell’integrità cellulare e nell’idratazione. La riabilitazione nutrizionale è fondamentale non solo per il ripristino del peso, ma anche per migliorare la composizione corporea e le funzioni metaboliche”.
Metodologia e risultati dello studio
La ricerca ha coinvolto 79 pazienti con diagnosi di anoressia nervosa, ricoverati per almeno sei mesi presso Villa Miralago. Gli esperti hanno monitorato diversi parametri chiave, tra cui:
– Peso corporeo
– Indice di massa corporea
– Massa magra e grassa
– Angolo di fase
– Marcatori di idratazione
Le valutazioni sono state effettuate all’inizio del percorso riabilitativo e successivamente dopo 3 e 6 mesi, consentendo di osservare l’evoluzione dei parametri in relazione alle strategie nutrizionali adottate.
L’importanza dell’apporto calorico e proteico
Un aspetto particolarmente rilevante emerso dalla ricerca riguarda l’interazione tra apporto calorico e proteico nel recupero dei pazienti.
Come ha affermato la professoressa Ileana Terruzzi, associato in scienza dell’alimentazione dell’Università degli Studi di Milano: “Abbiamo analizzato l’effetto dell’assunzione calorica e proteica nel tempo. I risultati mostrano che l’apporto calorico ha influenzato prevalentemente il recupero precoce della massa grassa, mentre l’assunzione proteica è risultata cruciale per preservare la massa magra e favorire la rigenerazione cellulare”.
Questo dato suggerisce che non esiste una strategia nutrizionale unica e statica applicabile a tutti i pazienti, ma che il percorso deve essere adattato progressivamente in base all’evoluzione dei parametri corporei e alle esigenze individuali.
Verso un approccio personalizzato
La professoressa Terruzzi ha sottolineato anche l’importanza di un approccio dinamico basato su marcatori avanzati di composizione corporea e idratazione per la riabilitazione nutrizionale. Una valutazione accurata e continua di questi parametri consente interventi personalizzati e un recupero più equilibrato dalla malnutrizione conseguente all’anoressia nervosa.
“I dati – ha aggiunto la professoressa Terruzzi – evidenziano che il monitoraggio della massa magra, della massa cellulare corporea e dei livelli di idratazione è un indicatore essenziale per guidare la terapia nutrizionale, superando il tradizionale approccio basato esclusivamente sul recupero del peso”.
L’importanza di un intervento multidisciplinare
Alessandro Raggi, vicepresidente Fondazione Ananke di Villa Miralago, ha concluso evidenziando come i risultati dello studio sottolineino “l’importanza di un approccio più ampio e strutturato, capace di consolidare strategie di intervento sempre più complete e personalizzate, in grado di integrare al meglio gli aspetti nutrizionali e psicologici”
In questa prospettiva, il lavoro sinergico tra diverse competenze specialistiche rappresenta un elemento fondamentale per sviluppare percorsi di cura sempre più efficaci.
Nuove frontiere nella cura dell’anoressia nervosa
Lo studio apre nuove prospettive nella cura dell’anoressia nervosa, evidenziando l’importanza di superare un approccio incentrato esclusivamente sul recupero del peso. La valutazione della qualità del recupero, in termini di composizione corporea e funzionalità cellulare, rappresenta un elemento innovativo che potrebbe migliorare significativamente l’efficacia dei percorsi terapeutici.
Questo tipo di anoressia rimane una patologia complessa che richiede un intervento precoce e specializzato.
La sensibilizzazione su questo tema, insieme alla ricerca scientifica e alla formazione di professionisti qualificati, costituisce un elemento essenziale per affrontare questa emergenza sanitaria che colpisce silenziosamente centinaia di migliaia di persone nel nostro paese.
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