Nel longevo e tecnologico Giappone, gli esemplari di «Pagophilus groenlandicus» sono diventati i migliori amici degli anziani già da un decennio. A casa loro – meno facilmente nelle case di riposo, che lo trovano un tantino costoso – i cuccioli di foca della Groenlandia vivono ormai come animali da compagnia. Siete stupiti? Non temete. Stiamo parlando di cuccioli di foca, certo, ma robotizzati.
Rappresentano l’ultima frontiera dell’interazione tra uomo e macchina in campo geriatrico-riabilitativo. E si candidano ad affiancare gli animali in «pelo e ossa» nelle cosiddetta pet-therapy i cui effetti positivi su pazienti anziani o comunque affetti da demenza sono stati descritti negli studi scientifici (sul motore di ricerca PubMed ne sono indicizzati oltre 9mila).
Il primo e finora più diffuso cucciolo-robot è una foca che si chiama Paro, ha gli occhioni dolci e il suo inventore, Takanori Shibata, afferma di averlo progettato per evocare il ricordo di animali domestici e neonati.
SINTESI DI: La carica dei cuccioli robot: cani, gatti e foche «cyber» per la cura dell’Alzheimer, Ruggiero Corcella, www.corriere.it, 03-11-2019
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