«Dottore, ma è vero che gli animali domestici trasmettono il virus del Covid-19?». A molti medici capita spesso di sentirsi rivolgere questa domanda, ma ad oggi non c’è alcuna prova scientifica che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione della malattia.
Il problema è nato ad aprile scorso quando, a fronte degli 800mila casi nell’uomo, vennero segnalati 4 casi di positività negli animali da compagnia. Si trattava di due cani e un gatto ad Hong Kong e un gatto in Belgio. In seguito, l’origine dell’infezione è poi risultata ascrivibile allo stato clinico dei proprietari, tutti affetti dalla malattia. Nei due cani e nel gatto osservati ad Hong Kong, la patologia si è evoluta in forma asintomatica. Il gatto in Belgio ha, invece, sviluppato una sintomatologia respiratoria, ma è andato incontro a un rapido miglioramento spontaneo.
Gli animali domestici e il virus: vittime o inconsapevoli contagiatori?
Ci troviamo davanti ad un virus del tutto nuovo e imprevedibile. Eppure l’esperienza mostra che nei casi riportati, gli animali non sono stati diffusori, ma vittime del contagio dei loro proprietari. Com’è successo, ad esempio, a tigri e leoni di uno zoo di New York, accuditi da un dipendente poi risultato infetto. Piuttosto che proteggerci dai nostri amici animali, dunque, siamo noi a doverli tutelare come faremmo con i nostri congiunti.
Uno studio italiano
Uno studio pubblicato poco tempo fa asserisce invece che, mentre i gatti sono in grado di creare rapidamente una barriera di anticorpi, i cani sembrano non esserne colpiti affatto, se non in forme lievemente asintomatiche. Alla ricerca internazionale, riportata sul sito Dottoremaeveroche, ha partecipato anche un gruppo di veterinari italiani guidati da Nicola Decaro del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari.
Il team ha raccolto i dati dei tamponi effettuati su 817 animali domestici, nel periodo tra marzo e maggio. L’indagine è stata condotta nelle Regioni del Nord Italia, che al momento risultavano le più colpite dall’infezione, Lombardia in testa. È stato così notato che “gli animali da compagnia che vivono in aree ad alta infezione umana possono essere infettati”. Tuttavia, “è improbabile che gli animali domestici infetti svolgano un ruolo attivo nella trasmissione del SARS-CoV-2 all’uomo”.
Significa che il rischio per i nostri amici che vivono in casa è praticamente pari a zero. Diversamente potrebbe verificarsi in situazioni con grandi numeri, come ad esempio negli allevamenti di animali da pelliccia.
Trattare i nostri amici a quattro zampe come esseri umani
Il Ministero della Salute ha ribadito la mancanza di prove scientifiche sulla trasmissione del virus da parte dei nostri animali di affezione. Tuttavia, raccomanda una serie di attenzioni rivolte ai proprietari, per evitare di contagiare i loro amici a quattro zampe. L’igiene, anzitutto. Quindi evitare di baciarli, lavarsi le mani dopo aver maneggiato il cibo e la ciotola e, naturalmente, ricordarsi di pulire sempre le zampe con prodotti non alcolici, per non irritarle. Se inoltre sappiamo di essere affetti dal virus dobbiamo usare nei loro confronti le stesse accortezze che avremmo con i nostri familiari, dalla mascherina al distanziamento.
L’importanza di proteggere la pet therapy
È ormai noto che la vicinanza di un animale contribuisce a migliorare la qualità della vita. E se questo è già importante per un anziano che vive in casa, lo è ancora di più nelle situazioni difficili, come le residenze e le strutture di lunga degenza.
Il valore della pet therapy è ormai universalmente riconosciuto. La compagnia di un animale favorisce le relazioni umane e allevia il senso di solitudine e lo stress. Pertanto è importante proteggere questa grande opportunità mettendo in campo semplici misure igieniche per evitare il diffondersi di qualsiasi patologia. In questo modo non metteremo a repentaglio un rapporto così prezioso, come quello tra uomo e animale.
Dottoremaeveroche scende in campo contro le fake news sul Covid
La FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, raccoglie tutti gli ordini professionali di medici e chirurghi d’Italia. Il suo compito è tutelare la salute della popolazione e contemporaneamente difendere la dignità della figura del medico. Tra le sue iniziative figura anche Dottoremaeveroche, portale on line che consente di rimanere informati grazie ad una notevole quantità di notizie di carattere medico e scientifico.
Mediante un’informazione rigorosa, ma accessibile a tutti per la semplicità di consultazione e di linguaggio, Dottoremaeveroche rappresenta un argine alle centinaia di fake news – comprese quelle sul Covid – che invadono le pagine dei Social, si diffondono sul Web e, a volte, trovano spazio persino sulle pagine delle testate giornalistiche.
Difendiamoci dalle “bufale”: no all’abbandono
Le “bufale” sono infatti pericolose. Alimentano le paure e contribuiscono a creare confusione in chi le ascolta, mettendone a volte a rischio anche la salute. È importante verificare sempre ciò che ascoltiamo e leggiamo, accedendo ai canali di informazione accreditati, come in questo caso.
Affermare con leggerezza che cani e gatti trasmettano il Covid-19 è una fake news, ma abbandonarli è un reato, sancito tra l’altro dal Codice Penale (art. 727 c.p.). Ricordiamocelo, prima di fare la scelta sbagliata.
© Riproduzione riservata