L’alpinista ed ex atleta paralimpico ha cominciato il suo viaggio dalla Costiera Amalfitana. È arrivato a Pescara, passando per le montagne dell’Abruzzo. “Io sono la dimostrazione che, se si vuole e si ha una grande passione, la montagna può diventare per tutti”.
È cominciato il 2 novembre scorso, dalla Costiera Amalfitana il viaggio di Andrea Lanfri, sostenuto dal Club Alpino Italiano, attraverso le montagne del centro Italia. Dopo aver incontrato oltre 150 partecipanti al terzo Camp GiovanE CAI sui Monti Picentini in Campania e aver condiviso la sua storia e la sua esperienza, l’alpinista ed ex atleta paralimpico ha iniziato a pedalare e a camminare in un viaggio che vuole unire, idealmente, il centro Italia.
Dal mare si muoverà verso l’appennino continentale, con il Monte Meta nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, quindi il Monte Amaro nel massiccio della Maiella, il Sirente nel parco regionale Sirente-Velino e la grande conclusione sul Corno Grande del Gran Sasso, prima di iniziare la discesa verso il mare adriatico, con arrivo a Pescara. Da un lato all’altro della Penisola, a passo lento, portando con sé un importante messaggio di inclusione: l’impossibile non esiste.
La seconda vita di Andrea Lanfri
Per Lanfri, colpito nel gennaio 2015 da una meningite con sepsi meningococcica, la montagna rappresenta la sua seconda vita. Da sempre appassionato di arrampicata e alpinismo quando, dopo il ricovero e il periodo di coma, si risveglia nel letto dell’ospedale, vede il suo corpo martoriato dalla malattia. In pochi mesi Lanfri perde entrambe le gambe e sette dita delle mani, oltre alle numerose cicatrici lasciate dalla meningite.
“In montagna non ci andrai più”, gli avevano detto dopo il risveglio. Una frase che in lui ha fatto scattare una nuova motivazione e la voglia di dimostrare a tutti che si sbagliavano, che sarebbe stato possibile. Oggi, a quasi 10 anni dalla malattia, Andrea è il primo atleta pluri-amputato ad aver raggiunto la vetta dell’Everest ed in corsa per completare le Seven Summits, le 7 vette più alte di ogni continente, gliene mancano solo 2 (L’Elbrus, in Europa, e il Monte Vinson, in Antartide).
Lanfri pedala, corre, scala e si inventa ogni giorno progetti nuovi, incapace di fermarsi. Sono un esempio i numerosi “From 0 to 0” che lo hanno condotto su molte iconiche montagne italiane. Un viaggio, senza soluzione di continuità, da mare a mare, in bici e di corsa, passando sulla vetta del Monte Rosa o di altre cime, come il Corno Grande o le Apuane.
L’impossibile non esiste: il messaggio di Andrea Lanfri
“In passato ho sempre avuto un approccio da sfida, come se cercassi di superare sempre qualche ostacolo. Questa volta invece parto con il cuore sereno, per scoprire in bici e a piedi le montagne del centro Italia e le loro genti. Non ho tirato il freno a mano, ma non ho il cronometro al polso, non ci sono i minuti e i secondi a scandire i tempi del viaggio, ma le albe, i tramonti e i passi da compiere sui sentieri” afferma Andrea Lanfri, prima di allargare il discorso alla sua storia personale. “Io sono la dimostrazione che, se si vuole e si ha una grande passione, la montagna può diventare per tutti. Il cambiamento arriva in primis da noi, non dobbiamo aspettare o sperare che il posto di adatti al nostro cambiamento. Sono io che cerco di adattarmi. In bici uso scarpe e attacchi normali, piccozze normali, ramponi normali. Sono io che devo imparare a fare la stessa cosa, ma in modo diverso, non l’ambiente o l’attività ad adattarsi a me”.
Il sostegno del Club Alpino Italiano: esprimere inclusività attraverso lo sport
“Siamo orgogliosi, come Club Alpino Italiano, di collaborare con Andrea Lanfri per promuovere uno sport senza barriere, capace di unire, ispirare e abbattere ogni limite. Il progetto di Lanfri esprime al meglio i valori di inclusività e apertura che contraddistinguono non solo il nostro sodalizio, ma la montagna tutta. Con questa iniziativa Lanfri, un atleta straordinario e un esempio di resilienza e passione per la montagna, mette in luce la possibilità per tutti di vivere la montagna e l’alpinismo”, ha dichiarato il Presidente generale del Cai Antonio Montani.
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