Quanto volte abbiamo sentito pronunciare la frase «l’Italia non è un Paese per giovani»? Adesso, però, alcuni dati sembrano avvalorla. In particolare, per quanto riguarda la categoria dei dipendenti pubblici. Se nel 2001, infatti, la loro età media era di 43,51 anni, nel 2018 è salita ulteriormente a 50,74. È uno dei valori più alti al mondo.
Dal blocco del turnover all’innalzamento dell’età lavorativa
A renderlo noto è uno studio pubblicato nei giorni scorsi dalla Banca d’Italia. I dati sono facilmente spiegabili: da una parte si legano al blocco del turnover, cioè del ricambio; dall’altra, alle riforme pensionistiche che, oltre ad aver posticipato i pensionamenti, hanno prodotto un innalzamento dell’età lavorativa.
Ma cosa comporta un’alta incidenza degli over sul lavoro? Da una parte – senza nulla togliere all’importante carico di esperienza di cui dispongono – si registra un calo della produttività; dall’altra, si manifesta una minore predisposizione agli strumenti digitali da parte di questa fascia di popolazione.
Una percentuale doppia rispetto agli altri Paesi dell’Ocse
Una cosa è certa: stando a quanto rivela l’Ocse, la percentuale di statali con oltre i 55 anni, in Italia è doppia rispetto agli altri Paesi più avanzati. E i numeri cambiano in relazione al settore dello Stato. I più longevi, si fa per dire, sono i dipendenti dei Ministeri, tra cui si arriva a 54,61 anni. A seguire quelli degli Enti locali e dell’Università, con rispettivamente 53,22 e 53 anni. Ma l’aumento più importante si registra nei settori più popolosi della sfera pubblica, ovvero Scuola e Sanità.
Sanità e scuola, i settori con più “senior” a causa delle poche assunzioni
Tra tutti i dipendenti pubblici quelli della Scuola rappresentano il 35,6%, più di un terzo del totale. In media hanno 52,46 anni. Numeri leggermente minori per quanto concerne la Sanità: qui la percentuale si assesta a un 20,5%, per un’età media di 50,71 anni. Insieme, però, questi due settori hanno la maggioranza assoluta del totale.
Se dobbiamo cercare invece il settore in cui è aumentata maggiormente l’età media, nell’arco di tempo 2001-2018, dobbiamo guardare alle Forze dell’Ordine.
Nella Polizia, in particolare, si è passati da un’età di 34,12 a 44,78 anni. Si tratta di un incremento record: dieci anni. A seguire l’esercito, dove dai 29,84 del 2001 siamo arrivati ai 39,2 anni del 2018. Attenzione però, questi numeri non hanno a che vedere tanto con il mancato turnover, quanto con la posticipazione dei pensionamenti. Nell’ambito dell’esercito e delle forze dell’ordine, infatti, prima si andava in pensione presto, anche con meno di 50 anni.
Il minor numero di assunzioni, invece, è stato determinante nell’aumento dell’età di insegnanti e medici.
Ed ora? Lo sblocco del turnover dovrebbe aver cambiato qualcosa, ma per vedere i primi effetti dovremo aspettare alcuni anni.
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