Tra le terapie di sostegno alle persone affette da Alzheimer, da qualche tempo, è in sperimentazione Hero, un robot con cui simulare l’accudimento di un neonato.
Può piangere proprio come un bambino e si relaziona con chi lo prende in braccio stimolando emozioni. Lui si chiama Hero ed è una piccola bambola robot che potrebbe rappresenta un valido strumento di cura per le persone con Alzheimer.
La ricerca che ha dato vita a Hero ha coinvolto gli studiosi di diverse realtà. Tra queste l’Università di Napoli Federico II, il Japanese Institute for advanced study, nonché la Residenza del Sole di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, specializzata in servizi socio-assistenziali rivolti a persone affette da demenza.
Il risultato è un bambolotto dal design minimale, senza tratti somatici, ma in grado di emettere dei gemiti che imitano quelli dei neonati. Avere una rappresentazione astratta del corpo della bambola è funzionale alla terapia. I pazienti attribuiscono così volentieri un volto con la loro immaginazione e i loro ricordi.
Come funziona Hero
Hero è nato in Giappone, costa 5,5 mila yen (il corrispettivo di 50 euro). Pensato per rafforzare la sensazione di presenza, facilita le interazioni emotive negli anziani. Simulando il comportamento di un neonato, piange se lo si lascia solo e smette quando lo si prende in braccio. Se abbracciato riproduce anche una risata.
In un anno lo hanno utilizzato 500 pazienti, e nei prossimi mesi uscirà dalla fase sperimentale. Fra gli ospiti della Residenza del Sole il suo utilizzo ha portato diversi benefici: l’interazione sociale è aumentata, la memoria riattivata come il movimento e lo stress è diminuito.
Salvo casi rari, è stato ben accettato da tutti i soggetti del campione. Anche gli operatori hanno evidenziato migliori interazioni con i pazienti grazie all’impiego di Hero.
Dopo la sperimentazione
All’inizio del 2024 Hero verrà probabilmente proposto in altre Rsa ed entrerà a pieno titolo nel mercato sanitario. Secondo Cristina Mele, docente di economia all’Università di Napoli alla guida del gruppo di ricerca dedicato all’innovazione nei servizi, nel nostro Paese siamo indietro nell’impiego della robotica. Proprio per questo, la sperimentazione di Hero darà una spinta al settore, passando da una semplice fase di presentazione e sperimentazione.
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