Un metodo sviluppato dalla Marina Militare americana per i piloti sta avendo molti riscontri online. Si basa sulla respirazione consapevole e potrebbe aiutare a combattere l’insonnia, ma non è una soluzione universale.
La difficoltà ad addormentarsi è un problema comune, ma una tecnica nota come “Alpha Bridge” sta guadagnando grande popolarità sui social, promettendo un sonno profondo in pochi minuti. Sviluppata anni fa dalla Marina Militare degli Stati Uniti per aiutare i piloti a dormire rapidamente anche in situazioni difficili, questa tecnica sta ora raggiungendo un pubblico molto più ampio, in particolare, anche grazie ai video social della psicologa Erica Terblanche.
Come funziona
Alpha Bridge si basa su un principio semplice: la sincronizzazione della respirazione consapevole con l’attività cerebrale.
Il nome stesso, “Ponte Alfa” (in inglese “Alpha Bridge”), fa riferimento alle onde cerebrali alfa, associate a uno stato di rilassamento profondo, ma ancora vigile, che precede il sonno. La tecnica mira a riequilibrare il sistema nervoso autonomo, calmando sia la mente che il corpo, per riprodurre il naturale processo di addormentamento. In sostanza, attraverso una serie di movimenti oculari e schemi respiratori specifici, Alpha Bridge “inganna” il cervello, imitando l’attività cerebrale che si verifica poco prima di addormentarsi.
Questo la rende particolarmente utile in situazioni in cui l’ambiente circostante potrebbe interferire con il sonno, come ad esempio in aereo, in treno o in un hotel sconosciuto.
Un tutorial semplice
Nel suo tutorial sui social, Erica Terblanche spiega la tecnica in modo chiaro e semplice, suggerendo di mettersi comodi, sul letto o sul sedile di un aereo o treno, chiudere gli occhi e contare fino a 30. Secondo la psicologa, a questo punto il cervello dovrebbe essere leggermente più rilassato e le palpebre più pesanti. Si consiglia poi di aprire gli occhi solo parzialmente e contare fino a 5, per poi richiuderli completamente e contare nuovamente fino a 30.
Il ciclo si ripete ancora una volta con un’apertura parziale degli occhi seguita dal conteggio fino a 5, prima di chiudere gli occhi definitivamente e concentrarsi sulla respirazione, ascoltando l’aria che entra ed esce dalle narici.
Molte persone si addormentano al termine del primo ciclo; ma se ciò non accadesse si può provare ripetere l’esercizio finché non si riesce ad addormentarsi.
Un’efficacia non universale
Sebbene la tecnica sembri promettente, è importante sottolineare che l’efficacia di Alpha Bridge può variare da persona a persona. Se per qualcuno rappresenta un valido aiuto per combattere l’insonnia, non è una soluzione universale garantita per tutti.
Per massimizzare i risultati, Terblanche suggerisce di integrare la tecnica con una dieta ricca di triptofano e melatonina, sostanze che favoriscono il sonno. Alimenti come latte, succo di ciliegie, uva, banane, funghi, riso, pollo, tacchino, uova, avena, tofu, semi di zucca, semi di chia e bacche di goji potrebbero quindi contribuire a migliorare l’efficacia del metodo. Anche la pratica regolare della meditazione potrebbe rivelarsi un valido aiuto.
Attenzione alle promesse
Di certo, la tecnica Alpha Bridge offre un approccio interessante alla lotta contro l’insonnia, ma è fondamentale approcciarsi ad essa con realismo e senza aspettative di certezza del risultato. Come per qualsiasi tecnica di rilassamento, la costanza e la combinazione con uno stile di vita sano sono fondamentali per ottenere risultati ottimali.
L’esperienza personale è il miglior indicatore di efficacia. E se l’Alpha Bridge non dovesse funzionare, è sempre consigliabile consultare un professionista per individuare le cause specifiche del proprio disturbo del sonno e trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
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