Sulle terre dell’Emilia-Romagna è tornato il sole e l’acqua riversatasi sulle strade e nelle case ha cominciato a ritirarsi, soprattutto nei centri abitati più piccoli. Tuttavia, le difficoltà e le situazioni d’emergenza non sono ancora finite e perdura l’allerta rossa legata alla difficoltà di smaltimento delle acque esondate e l’allerta arancione sulle zone dell’Appenino interessate dalle frane. Mentre alle 11 si è tenuto il Consiglio dei ministri per l’approvazione di un decreto legato al maltempo, amministrazioni e cittadini continuano a lavorare senza sosta. In molte zone del ravennate, infatti, come Fornace Zarattini e Conselice, sono ancora presenti molte criticità. Abbiamo parlato di questa emergenza con Ottavio Righini, Presidente di 50&Più Ravenna.
Alluvione in Emilia-Romagna: gli anziani tra i più colpiti
“Prima di affrontare i danni e le difficoltà che ci sono e ci saranno, mi preme ricordare chi non c’è più”, afferma Righini. “Parliamo di 15 morti al momento, di cui 8 abitanti del ravvenate. Senza parlare dei dispersi. Per quanto enorme sia il danno attorno a noi, per queste persone non possiamo fare nulla se non ricordarle”. Da qui parte il racconto di giornate tragiche e difficili, soprattutto per la popolazione senior. “In quanto membro di 50&Più mi sento in dovere di far luce sulle difficoltà dei più anziani. Sono stati loro, infatti, a riscontrare maggiori difficoltà quando era necessario evacuare le proprie case e abbandonarle. Sia per un aspetto logistico che emotivo. Alcuni hanno avuto difficoltà nel muoversi tra fango e acqua, seppur aiutati dai volontari e i soccorritori, ma la maggior parte non ha voluto abbandonare la propria abitazione. Quel luogo in cui ha tanto investito e si è immaginato la propria vecchiaia”.
La situazione a Ravenna e la solidarietà dei cittadini
“Ravenna è riuscita a salvarsi dall’alluvione grazie a una grande opera ingegneristica”, racconta Righini. “In poco tempo, infatti, è stato creato un argine artificiale che ha evitato l’esondazione del fiume dentro la città. In un secondo momento, poi, è stato aperto un argine che affaccia sui campi. Ci sono stati innegabili danni alle coltivazioni, ma questo ha permesso di salvare tante persone e tante abitazioni”. Ma se ad essere maggiormente colpiti sono stati i settori legati all’agricoltura e all’allevamento, anche altri ambiti ne hanno risentito e ne risentiranno. “In alcune zone del ravennate particolarmente colpite dall’alluvione – come Lugo, Faenza e Sant’Agata sul Santerno – ci sono state anche attività di commercio e artigianato completamente allagate che dovranno ricominciare da zero”. Eppure, tra l’amarezza di quanto accaduto, Ottavio Righini mette in luce anche quei gesti di umanità e coesione: “In questi giorni i miei figli si sono uniti a quei volontari che hanno dato una mano imbracciando una pala e indossando un paio di stivali. Tantissimi giovani e ragazzi in un grande gesto di solidarietà. Sicuramente questa è la parte positiva emersa da quest’emergenza”.
Gli aiuti e le risorse che serviranno dopo l’alluvione in Emilia-Romagna
“Nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio, il Presidente della Regione e i Sindaci di Forlì e Ravenna hanno visitato i luoghi colpiti per capire come agire”, continua il Presidente di 50&Più Ravenna. “Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che si possa tornare a com’era prima dell’alluvione. Le prime stime parlano di 5 o 6 miliardi di danni e alcune coltivazioni, che sono un punto importante per l’economia regionale, avranno bisogno di 4 o 5 anni per ripartire a pieno regime. In Romagna, poi, si vive tanto di turismo sulla riviera e presto ricomincerà la stagione aiutando notevolmente l’economia. Ma non basta. Serviranno volontà, che qui non manca, ma anche risorse. Per alcune cose ci vorranno mesi, per altre forse anni. E bisognerà curare le ferite economiche, fisiche e psicologiche, che sono quelle meno visibili.”, conclude Righini.
L’impegno di 50&Più per l’alluvione dell’Emilia-Romagna
Non manca poi una riflessione su quanto ha fatto e potrà fare 50&Più in merito all’alluvione. “Per quanto ci riguarda gli uffici di 50&Più che non hanno subito danni sul territorio, come quelli di Cervia e Ravenna, non si sono fermati e sono riusciti a mantenere attivi i propri servizi, rendendosi disponibili per qualsiasi tipo di necessità”, racconta ancora Righini. “E personalmente ho ricevuto tanti messaggi di vicinanza da tutto il mondo 50&Più: dai colleghi di Torino a quelli di Caserta. Tutti si sono detti disponibili ad aiutare la Romagna e per questo è stata organizzata una riunione con la dirigenza in modo da capire come poter indirizzare questi atti di solidarietà”.
Alcune foto dell'alluvione in Emilia-Romagna
© Riproduzione riservata