Per molti l’estate è la stagione delle vacanze al mare o in montagna o l’occasione per tornare al paese natio a rivedere la famiglia e i vecchi amici. Ma per altri è il momento per staccare la spina, alla ricerca della quiete e del relax fisico e mentale. E in quale luogo è possibile vivere un’esperienza così totalizzante, nel silenzio e nella meditazione, se non in un convento?
“Ti spedisco in convento” non è più una minaccia
Trascorrere alcuni giorni nell’atmosfera serena e rilassata di una delle strutture religiose del nostro Paese è il nuovo trend vacanziero. Una tendenza che si inserisce a pieno titolo nella corrente dei viaggi slow e green. Soggiornare in una struttura religiosa è oggi l’aspirazione di stelle della musica e del cinema e persino un reality di successo, con un titolo di altri tempi: “Ti spedisco in convento”. Ma tutto cambia. Oggi le mura, appannaggio di vocazioni “forzate” (La “Signora” di manzoniana memoria), sono ambitissime per la loro capacità di offrire accoglienza e serenità. Tanto che le prenotazioni in questo settore hanno subito un’impennata di più del 60% rispetto ai dati dello scorso anno.
Una vacanza “low cost”
L’obiettivo è una vacanza disintossicante a tutti gli effetti, un turismo alla portata di tutti, lontano dal lusso. Le stanze, a volte le celle degli stessi monaci, sono arredate in maniera semplice ed essenziale. Il servizio è basico: gli ospiti sono tenuti a tenere in ordine la camera; gli orari dei pasti e degli ingressi sono rigidi. La sveglia è mattutina, segue il tempo per la meditazione e la messa, e poi la colazione. A seguire le pulizie, magari la cura dell’orto, le preghiere pomeridiane, di nuovo l’Eucarestia, la cena e infine il silenzio assoluto, non oltre le 22. La vocazione religiosa non è un requisito fondamentale, la sola richiesta è il mantenimento di comportamenti consoni al luogo nel quale si è ospitati.
Ospitalità Religiosa in Italia, una no-profit solidale
Con il patrocinio della Cei, l’associazione no-profit Ospitalità Religiosa Italiana è dal 2015 un servizio di accoglienza turistica, presente sia nei luoghi di pellegrinaggio (Assisi, San Giovanni Rotondo…) che nelle città d’arte (Roma in primis), al mare e in montagna. In totale si tratta di circa 3.800 strutture sparse in tutte le regioni, con oltre 117mila posti letto. È sufficiente cercare sul portale la destinazione scelta tra le diverse offerte disponibili, per entrare in contatto diretto con la struttura, selezionando quella più rispondente alle proprie esigenze. Come accennato, il punto di forza di questa soluzione è il prezzo: non è raro trovare sistemazioni a costo zero o su base contributiva volontaria.
Una vacanza etica
Ma il valore aggiunto di una vacanza da trascorrere in uno di questi luoghi è la solidarietà. Gli introiti di molte di queste strutture ricettizie, infatti, alimentano diverse attività benefiche, sociali, missionarie, assistenziali ed ecologiste. Trasformando così il turista in una forza solidale in supporto a chi vive in difficoltà o ha a cuore il benessere della Natura. È possibile scegliere tra le diverse opportunità offerte contattando direttamente i gestori sulle pagine del portale, ottenendo così informazioni sia sull’ospitalità che sulle attività solidali offerte dagli stessi.
Una pausa dal mondo aperta a tutti
In una recente intervista, Fabio Rocchi, presidente dell’Associazione, precisa che a far richiesta di queste vacanze “diverse”, non sono solo anziani pellegrini alla ricerca di un ritiro spirituale. Molti sono 40-50enni (ma anche giovani universitari), alcuni persino non credenti, attratti dalla meditazione e dalla ricerca di se stessi. Il convento, spiega Rocchi, non è solo un luogo di preghiera: la sua prima vocazione è di accoglienza e di ascolto. In questo momento storico, segnato da disordini e catastrofismi climatici, le strutture religiose, con il loro bagaglio millenario – spesso immerse in una natura isolata -, sono il luogo ideale per “staccare la spina”. Lontani anni luce dai messaggi allarmanti dei media e dall’iperconnettività.
“Ora viene il bello”, l’esperienza di un giorno
Per coloro che hanno il timore di impegnarsi per un’intera vacanza, quest’anno l’ufficio turistico della Cei ha ideato un nuovo progetto. “Ora viene il bello” propone, fino a settembre, un fitto calendario di eventi giornalieri. Da La Notte dei Santuari, al Giro d’Italia della Speranza, fino all’evento conclusivo – il Pellegrino Dei. La scelta è davvero vasta. All’insegna del tempo libero, del turismo e dello sport, l’iniziativa, come si legge sul sito della Cei, “è un modo concreto attraverso cui dare, agli altri e a se stessi, la possibilità di riprendere il respiro della vita attraverso percorsi di positività che avranno nella Bellezza il punto di forza”. Chi non vorrebbe prender parte ad un invito così?
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