Alessandro Bergonzoni, artista, scrittore e performer noto per la sua capacità di giocare con il linguaggio e la realtà, porta a Bologna Il Tavolo delle Trattative, un’installazione che si inserisce nell’ambito di ART CITY Bologna 2025. L’opera, esposta fino al 10 febbraio presso la Sala della Cultura di Palazzo Pepoli, si propone come un potente simbolo di dialogo, riflessione e confronto.
L’installazione artistica nasce dall’urgenza di trattare temi cruciali come la pace, la comunicazione e la risoluzione dei conflitti. In un mondo sempre più segnato da tensioni internazionali e guerre, Bergonzoni invita il pubblico a interrogarsi sulla necessità di un confronto autentico, mettendo in discussione il concetto stesso di “trattativa”.
Il significato dell’opera
Il Tavolo delle Trattative non è un semplice oggetto d’arredo, ma un’opera d’arte che trasmette un messaggio profondo. Il tavolo poggia su “arti” artificiali, a simboleggiare le vittime di guerre e conflitti, coloro che hanno perso fisicamente qualcosa, ma che continuano a sostenere il dialogo e la possibilità di costruire un futuro diverso.
Secondo Bergonzoni, questo non è un tavolo qualsiasi, ma un luogo di “autopsia” della società contemporanea, dove si sviscerano le cause profonde delle tensioni e si cercano soluzioni. Il concetto di trattativa viene così ampliato e approfondito, diventando non solo un’azione politica, ma anche un percorso personale e collettivo.
Eventi in programma e partecipazione
L’installazione sarà accompagnata da diversi eventi e momenti di discussione:
– 8 febbraio – Art City White Night: dalle 20 alle 24, una notte dedicata alla cultura con eventi interattivi legati all’installazione.
– 10 febbraio – Finissage: alle ore 19, tavola rotonda con Alessandro Bergonzoni, rappresentanti istituzionali, artisti e leader di diverse fedi per un confronto sulla pace e sul significato del dialogo.
L’opera non è solo un’esposizione statica, ma uno spazio vivo, che accoglie contributi da parte di intellettuali, esponenti della società civile e cittadini comuni, invitati a prendere parte al confronto.
Un messaggio forte in un momento storico delicato
La scelta di presentare questa installazione a Bologna non è casuale. La città, storicamente legata alla cultura e al dialogo, diventa il palcoscenico ideale per un’opera che si interroga sul futuro della società e sulle possibilità di costruire ponti anziché muri. In un momento storico in cui le guerre e i conflitti internazionali dominano l’attualità, Il Tavolo delle Trattative si propone come un atto di resistenza culturale.
Bergonzoni, da sempre impegnato su tematiche sociali e umanitarie, utilizza l’arte come strumento per scuotere le coscienze, spingendo il pubblico a non restare passivo di fronte alle ingiustizie. Con questa opera, il messaggio è chiaro: la pace non è un concetto astratto, ma un processo che deve essere costruito giorno dopo giorno, attraverso il confronto e la partecipazione attiva.
Un’opera da vivere e condividere
Oltre alla sua dimensione simbolica, Il Tavolo delle Trattative è un’installazione che invita il pubblico a interagire. Chiunque potrà sedersi attorno al tavolo, lasciare un pensiero, una riflessione, un contributo. L’opera si trasforma così in un diario collettivo di idee, esperienze e speranze.
L’invito di Bergonzoni è quello di non fermarsi alla semplice osservazione, ma di diventare parte attiva del processo di dialogo. In un’epoca in cui la comunicazione sembra sempre più frenetica e superficiale, l’artista propone un ritorno all’essenza del confronto umano: la parola, l’ascolto e la ricerca comune di soluzioni.
Un invito alla riflessione
Il Tavolo delle Trattative non è solo un oggetto d’arte, ma un’esperienza che stimola il pensiero critico e il desiderio di cambiamento. In un contesto sempre più polarizzato, Alessandro Bergonzoni offre uno spazio per fermarsi a riflettere, dialogare e immaginare un futuro più pacifico e inclusivo. Un’opera da non perdere per chi crede ancora nel potere delle parole e della cultura.
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