La struttura è stata inaugurata a giugno in via sperimentale presso l’Ospedale Sandro Pertini. La sua finalità primaria è di evitare ricoveri ospedalieri impropri o di favorire dimissioni protette
Ridurre i ricoveri ospedalieri impropri, garantendo un’assistenza sanitaria e una presa in carico adeguata e personalizzata. È questo l’obiettivo del primo Ospedale di Comunità, inaugurato a Roma, presso l’Ospedale Sandro Pertini, in via sperimentale. Si tratta di una struttura ponte tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Conta attualmente 16 posti letto, destinati a pazienti che, dopo un episodio di acuzie minore o una riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica. Questi pazienti richiedono per questo un adeguato percorso di uscita dall’ospedale che sia orientato verso l’assistenza domiciliare oppure verso il trasferimento in altra struttura.
Perché un Ospedale di Comunità?
In poco meno di due mesi questo spazio è stato utilizzato da 80 pazienti con una degenza media di 8 giorni. L’obiettivo è ridurre i tempi di attesa nei reparti ospedalieri di emergenza e di degenza ordinaria, prevenendo il sovraffollamento nel Pronto Soccorso. L’Ospedale di Comunità del Sandro Pertini è organizzato con un approccio multidisciplinare, multiprofessionale ed interprofessionale (Infermieri, OSS, Fisioterapisti e Medici), nel rispetto degli standard in base al DM 77/2022. Tale modello permette di formare il personale e di prevedere le procedure di sicurezza per i pazienti da implementare negli Ospedali di Comunità e nelle Case di Comunità, in fase di realizzazione, per monitorare quali e quante prestazioni devono essere assicurate nelle strutture per un’appropriata presa in carico.
A tal fine è stata progettata e resa operativa una nuova cartella informatica in grado di rispondere alle esigenze di questa nuova forma di assistenza. “Questo progetto rappresenta un importante passo avanti nella gestione sanitaria della città di Roma. Questa struttura si pone come un nodo essenziale della rete territoriale, garantendo cure di qualità e sicurezza per i pazienti, con l’obiettivo di migliorare la loro autonomia e qualità della vita”. Queste le parole del Commissario Straordinario della ASL Roma 2, Francesco Amato.
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