Il sistema immunitario ci protegge dalle infezioni. Tenerselo buono ai tempi del Coronavirus evitando di indebolirlo è sicuramente una buona, anzi ottima, idea.
Le regole alimentari per rafforzare le difese dell’organismo le conosciamo (ne abbiamo parlato anche qui). Alle solite raccomandazioni (mai dimenticarsi di frutta e verdura) bisogna aggiungerne un’altra: limitare il consumo di sale.
La regola, non nuova, è proposta ora con un obiettivo diverso. Un eccessivo consumo di sale, infatti, non solo aumenta la pressione arteriosa ma compromette l’efficacia delle difese immunitarie.
A scoprirlo sono stati i ricercatori dell’Università di Bonn che hanno anche ricostruito il processo biologico all’origine dell’indebolimento immunitario. Hanno condotto esperimenti sui topi, ma i risultati sono trasferibili agli esseri umani.
La quantità raccomandata
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di limitarsi a 2 grammi di sodio al giorno che corrispondono a circa 5 grammi di sale da cucina, una quantità contenuta in un cucchiaino da tè. Ma, è il caso di dirlo, l’indicazione deve essere presa “cum grano salis”, non proprio alla lettera.
Il calcolo infatti deve tenere conto del sale nascosto contenuto già negli alimenti confezionati o nei piatti dei ristoranti. Se non si sottrae questa quantità, la soglia suggerita dall’Oms rischia di essere superata anche del doppio
I ricercatori che hanno firmato lo studio pubblicato su Science Translational Medicine ricordano che il sale alza la pressione sanguigna e aumenta il rischio di infarto e ictus. Ma i pericoli non finiscono qui.
L’impatto sul sistema immunitario
«Abbiamo dimostrato per la prima volta che un eccessivo consumo di sale indebolisce una specifica funzione del sistema immunitario», scrivono i ricercatori. Il sale, spiegano gli scienziati, è filtrato dai reni ed eliminato nelle urine.
Nei reni esiste infatti una sorta di sensore del cloruro di sodio che innesca il processo dello smaltimento attraverso le urine.
Questo stesso sensore, però, quando è iperstimolato da quantità eccessive di sale provoca un accumulo nell’organismo di alcune sostanze chiamate glococoticoidi, che a loro volta bloccano l’attività delle cellule immunitarie (i granulociti), fondamentali per la difesa dalle infezioni soprattutto batteriche.
Senza entrare in dettagli tecnici, a noi basta sapere che se i granulociti non intervengono in maniera efficace, l’infezione progredisce più rapidamente.
Gli esperimenti sui topi e sugli umani
Gli animali sottoposti a una dieta ricca di sale mostravano nel fegato o nella milza una quantità di patogeni da cento a mille volte superiore a quella dei loro simili che avevano consumato cibi sciapi.
I danni del sale al sistema immunitario sono stati osservati anche sugli uomini. Un gruppo di volontari è stato invitato a consumare 6 grammi in più di sale al giorno rispetto alle loro abitudini.
Dopo una settimana hanno sottoposto i partecipanti alla sperimentazione ad un’analisi del sangue per valutare il funzionamento del sistema immunitario.
Ebbene, è emerso un aumento dei glucocorticoidi e una minore attività dei granuolciti. Due fattori, come abbiamo detto, indicativi di una risposta immunitaria deficitaria.
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