L’Intelligenza Artificiale ha raggiunto un punto di svolta cruciale nel suo sviluppo globale, con implicazioni che si estendono in ogni ambito della società moderna.
L’AI Festival 2025, giunto alla sua seconda edizione e concluso lo scorso 27 febbraio presso l’Università Bocconi di Milano, ha cristallizzato questo momento storico riunendo oltre 10.000 partecipanti e più di 200 esperti internazionali per delineare strategie concrete di integrazione tecnologica sostenibile.
Il summit internazionale che ridefinisce il dibattito sull’IA
L’evento, organizzato da Search On Media Group e WMF – We Make Future, ha consolidato il suo ruolo di riferimento nel panorama globale dell’Intelligenza Artificiale, offrendo uno spazio decisionale sul presente e futuro di una tecnologia che sta trasformando radicalmente il lavoro, la governance, il business e la vita quotidiana.
“Quello che si è appena concluso è stato un anno decisivo: l’intelligenza artificiale ha fatto il suo ingresso in modo pervasivo in tutti i settori, dalle aziende alle istituzioni, dalle scuole alla vita quotidiana di ciascuno di noi”, ha dichiarato Cosmano Lombardo, ideatore dell’AI Festival. “Negli ultimi sei mesi, abbiamo assistito a un’accelerazione straordinaria, con un incremento del 58% degli investimenti in AI rispetto all’anno precedente”.
Tanti relatori al summit
L’edizione 2025 ha avuto il merito di ordinare il dibattito e tracciare traiettorie strategiche per i diversi settori coinvolti, dalla ricerca scientifica al marketing, dalla regolamentazione ai modelli di sviluppo sostenibile, con il contributo di figure di spicco come Dirk Hovy, Dean for Digital Transformation & AI Bocconi University, Christian Guttmann del Nordic Artificial Intelligence Institute, e Brando Benifei, europarlamentare e co-relatore dell’AI Act.
Regolamentare senza frenare: il ruolo dell’Europa tra USA e Cina
Uno dei temi centrali emersi durante il festival è stato il posizionamento dell’Europa nell’ecosistema globale dell’IA, in un contesto che sta evolvendo oltre il tradizionale duopolio Stati Uniti-Cina.
Walter Riviera, direttore Tecnico AI per l’Europa di Intel, ha evidenziato il ruolo emergente di Medio Oriente e Africa, dove metodologie agili per l’addestramento dei modelli stanno accelerando l’innovazione e ridisegnando l’equilibrio mondiale.
L’europarlamentare Brando Benifei ha sottolineato come “la frammentazione interna dell’UE rappresenti un ostacolo alla competitività europea rispetto ad altri blocchi geopolitici più coesi. L’AI Act, pur essendo un passo significativo, presenta ancora lacune nella regolamentazione dell’IA generativa e nella tutela della creatività”. Il messaggio è chiaro: “l’Europa deve difendere la propria autonomia normativa nelle trattative internazionali, evitando che la regolamentazione diventi merce di scambio compromettendo la sovranità tecnologica”.
Intelligenza Artificiale e cybersicurezza
Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ha fatto il punto sul rapporto duplice tra IA e cybersecurity: “L’intelligenza artificiale alimenta le minacce rendendole più efficaci e pericolose, ma può anche essere usata come strumento di difesa”. La collaborazione tra istituzioni, centri di ricerca e altre realtà diventa quindi fondamentale per contrastare le nuove minacce digitali.
Un’IA per lo sviluppo economico e sostenibile
L’IA rappresenta un’opportunità straordinaria per lo sviluppo delle imprese, in particolare delle PMI. Federico Menna di Eit Digital ha sottolineato come l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale generativa potrebbe contribuire a un incremento del PIL italiano del 18%.
Tuttavia, come evidenziato da Andrea Appella, Associate General Counsel EMEA di OpenAI, è” fondamentale che le regolamentazioni siano al passo con l’innovazione, senza ostacolarla”.
L’integrazione sostenibile dell’IA è emersa come priorità assoluta. Se in passato l’evoluzione dell’intelligenza artificiale era sinonimo di un aumento esponenziale dei consumi energetici, oggi le nuove frontiere dello sviluppo puntano alla riduzione dell’impatto ambientale, con focus sull’ottimizzazione delle risorse. Esempi concreti presentati durante il festival hanno dimostrato che la vera sfida non risiede solo nella potenza computazionale, ma nella capacità di alleggerire e ottimizzare i modelli.
L’impatto dell’IA nelle città e nei servizi pubblici
Layla Pavone, Responsabile dell’Innovazione Tecnologica e della Trasformazione Digitale del Comune di Milano, ha illustrato le iniziative già avviate dalla città per potenziare i servizi pubblici attraverso l’intelligenza artificiale, come l’ottimizzazione della gestione della mobilità urbana e il miglioramento dell’accesso ai servizi comunali digitali.
“È necessaria un’adozione inclusiva dell’IA – ha affermato Pavone – con programmi di formazione per cittadini e dipendenti pubblici, affinché tutti possano comprendere e beneficiare di questa trasformazione tecnologica”. Ha inoltre ribadito l’importanza della trasparenza sugli algoritmi utilizzati nei servizi pubblici, per garantire fiducia e consapevolezza nell’uso dei dati.
Formazione e nuove competenze
Il dibattito si è concentrato anche sul timore che l’IA possa sostituire l’uomo in molte professioni. L’AI Festival ha dedicato ampio spazio alla formazione mirata per professionisti di vari settori, non solo tech-digital ma anche marketing, programmazione, giornalismo ed editoria, dove l’intelligenza artificiale sta diventando protagonista.
Le competenze più richieste si orientano verso ruoli progettuali, con un progressivo abbandono dell’approccio puramente operativo. L’IA sta rivoluzionando l’analisi e la diagnosi, supportando l’ottimizzazione dei processi decisionali. Un aspetto interessante emerso è che l’intelligenza artificiale generativa non deve essere vista come minaccia per il team creativo, ma come strumento che facilita la comunicazione e ottimizza gli sforzi.
Opportunità di business e sviluppo per startup innovative
L’AI Festival ha offerto oltre 400 incontri B2B (business-to-business ndr.) tra le realtà partecipanti, favorendo connessioni di alto livello tra aziende e professionisti del settore. L’evento ha costituito una vetrina importante per le startup finaliste della competizione “AI for Future“, lanciata ufficialmente a gennaio dal CES (Consumer Electronics Show) 2025 di Las Vegas.
Durante la finale, i fondatori delle sei startup finaliste si sono sfidati in una pitch competition (competizione di presentazioni ndr.), presentando soluzioni innovative per affrontare le 12 “Sfide del Futuro”, identificate nel festival We Make Future (WMF).
Le startup premiate sono state:
– Loki
– Lit
– Owlise
Quest’ultima avrà l’opportunità di partecipare alla prossima tappa internazionale del prestigioso We Make Future dal tema “AI for Future”, che si terrà il 18 marzo a San Francisco, per entrare in contatto con investitori e startup della Silicon Valley.
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