Dai progetti d’arte internazionale alle radici profonde di una cultura millenaria, la Capitale Italiana della cultura apre le sue porte al mondo. Le altre nomination dal 2014 ad oggi
Grazie anche al contributo statale di un milione di euro, Agrigento nominata capitale italiana della cultura per il 2025, potrà mettere in mostra, per un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale. Sarà un anno di eventi straordinari che coniugano i temi dell’arte, della natura e dell’identità culturale. Con i primi 120 appuntamenti, il programma abbraccia mostre, concerti, installazioni e performance distribuiti in tutta la città e nei luoghi più suggestivi del territorio, ispirandosi ai quattro elementi di Empedocle: Aria, Acqua, Terra e Fuoco.
Agrigento: una capitale dell’accoglienza
Queste le motivazioni della scelta del ministero della cultura: “Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, nazionale e internazionale. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di uno sviluppo socio-economico”.
Dalla Valle dei Templi al Teatro Pirandello: un anno di eventi indimenticabili
La maestosità senza tempo della Valle dei Templi e la raffinatezza del Teatro Luigi Pirandello: ogni luogo diventa un crocevia tra passato e futuro. I Giardini della Kolymbethra offriranno un’oasi di biodiversità e bellezza, mentre la Basilica Cattedrale e il Mudia esploreranno l’intreccio tra arte sacra e contemporanea. Il centro storico si animerà con performance teatrali, esposizioni e concerti. A Lampedusa, il fascino naturale si fonde con l’arte attraverso installazioni e mostre su temi di accoglienza. Il Teatro Luigi Pirandello dedicherà la stagione a produzioni di rilievo, tra reinterpretazioni contemporanee di classici e omaggi agli autori agrigentini. Il Museo Archeologico Pietro Griffo diventerà il cuore dell’Efebo d’Oro Film Festival. Ogni luogo racconterà di una città che guarda al futuro senza mai perdere di vista ciò che è stata.
Sangiuliano: “L’Italia è una superpotenza culturale”
“Essere la capitale italiana per un anno – ha dichiarato il Ministro della cultura Sangiuliano- consente di accendere i riflettori sulle realtà territoriali. Una grande ricchezza dell’Italia, dovuta alla sua storia, è la pluralità dei luoghi che la caratterizza, ognuno portatore di ricchezza. L’Italia è una superpotenza culturale. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre città e dei nostri territori. L’Italia ha due grandi pilastri su cui puntare: da una parte l’impresa, dall’altra la cultura all’interno dei territori. Ognuno è uno scrigno di tesori”.
Viaggio attraverso le Capitali italiane della cultura
Istituto nel 2014 e di durata annuale, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è stato fin qui detenuto nel 2015 dalle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena – che hanno condiviso l’esperienza nell’edizione d’esordio che ha attribuito il titolo alle finaliste del titolo di capitale europea della cultura vinto da Matera per il 2019. Successivamente è stato attribuito a Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma per il 2020, poi esteso anche al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria, e Procida (2022). Per il 2023 Bergamo e Brescia hanno condiviso il titolo di Capitali italiane della cultura. Una scelta voluta dal parlamento a favore dei territori duramente colpiti dalla prima fase emergenziale della pandemia per Covid-19. Il 2024 è stata la volta di Pesaro.
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