Un piano d’azione promosso dall’ONU che definisce obiettivi concreti da attuare nei 193 Paesi membri. Tra questi, la lotta alla povertà e la tutela della biodiversità
Il mondo è davanti ad una sfida globale, un mosaico di problemi che necessitano coesione, responsabilità e decisione per essere risolti. Farlo è l’obiettivo dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata da 193 Paesi nel settembre 2015 e che rappresenta, per la prima volta, un impegno congiunto per porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità per tutti entro il 2030. Già nel giugno 2012, durante la conferenza delle Nazioni Unite Rio+20, i governi avevano iniziato a formulare un insieme di indicazioni che si sarebbe poi concretizzato, 3 anni dopo, nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG Sustainable Developement Goals), che vanno dalla lotta alla povertà estrema alla promozione di economie sostenibili e alla tutela della biodiversità. Gli SDG, infatti, sono stati concepiti come un insieme integrato di obiettivi che affrontano le sfide economiche, sociali e ambientali contemporanee. Gli obiettivi dell’Agenda si possono raggruppare in quattro grandi ambiti: Economia, Società, Ambiente e Istituzioni. I principi guida per conseguirli saranno Integrazione, Universalità e Partecipazione.
Un progetto così ambizioso e partecipato richiede di pensare e agire in termini di interdipendenza tra sistemi, garantendo la coerenza fra le politiche ad ogni livello. Ogni Paese dovrà affrontare le proprie sfide seguendo una linea comune, fatta di confronti costanti e interscambio di conoscenze. Si delinea, dunque, un piano di azione in cui tutti i Paesi coinvolti dovranno definire una propria strategia di sviluppo orientata a raggiungere gli obiettivi fissati, comunicando i risultati conseguiti all’interno di un processo coordinato dall’ONU. L’Italia si è adeguata a questo processo elaborando la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS), adottata nel 2017 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’anno successivo (GU n.111 del 15-05-2018).
Quella dell’Agenda ONU non è solo una visione a lungo termine ma un concreto piano d’azione per la trasformazione del mondo. Un piano che richiede di mobilitare imponenti risorse finanziarie, tecnologiche e umane per attuare i 17 obiettivi e i 169 target individuati. A partire dall’urgenza che hanno i Paesi industrializzati di ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra e contribuire al finanziamento di un programma di crescita sostenibile nei Paesi in via di sviluppo. Dal canto loro, i Paesi in via di sviluppo hanno l’opportunità di intraprendere percorsi di crescita che evitino gli errori del passato e promuovano il benessere economico e sociale a beneficio di tutti.
Questa sfida è una pietra angolare sulla quale fondare un futuro sostenibile e migliore per tutti e un’imperdibile occasione di coesione mondiale.
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