Adelino Bresciani. Sottufficiale dei Carabinieri in pensione, ha iniziato a scrivere poesie e dipingere da autodidatta nel 2007. Ha frequentato corsi di pittura presso l’Accademia Aperta di Cittadella (Pd), diretta dal Maestro Bruno Antonello. Partecipa a mostre, rassegne e concorsi no profit. Partecipa al Concorso 50&Più da diversi anni, ha ricevuto una Menzione speciale della giuria per la pittura e due per la poesia, nel 2020 ha vinto la Farfalla d’oro per la pittura e nel 2022 la Farfalla d’oro per la poesia. Vive a Pieve di Curtarolo (Pd).
Cari giochi della mia adolescenza
li credevo sepolti per sempre
sotto le macerie del mio passato.
Invece eccoli, come un meraviglioso prodigio,
riaffiorare nella mia mente
non ancora turbata dalle ingiurie degli anni.
Assai poveri e semplici erano quei giochi
che noi adolescenti consumavamo assiduamente
su una vecchia e sterrata piazza, incastonata tra secolari piante.
E oltremodo accidentato era quel suolo
sul quale i pantaloni e le scarpe
concludevano precocemente la loro storia,
mentre le fastidiose sbucciature fiorivano sugli arti
come a maggio le rose.
Però, quando il pomeriggio affogava nel tramonto,
sui nostri visi traspariva la gioia
per aver trascorso ore spensierate che,
per un momento, distraevano il mio pensiero
ostaggio della dilagante povertà.
Da allora molte stagioni sono trascorse
e quel che era un luogo di allegra vitalità
e leali rapporti umani l’han trasformato
in un malinconico ed inespressivo parcheggio,
con amputate quelle splendide creature della natura.
Perfino i nostri amati e vecchi giochi all’aperto
sono pressoché scomparsi tra le onde
del vasto oceano digitale dove gli adolescenti,
ignari dei pericoli della solitudine,
navigano senza bussola alla ricerca di nuovi approdi ludici.
Purtroppo, in questa immensità senza sponde,
la vita reale viene confusa con quella virtuale,
la fantasia ha perso le ali per volare
e la felicità è soltanto un effimero e stupendo miraggio.
Cari giochi della mia adolescenza oggi è più mesto il mio cuore.