Diecimila passi al giorno – si potrebbe dire – “allungano la vita”, parafrasando una vecchia pubblicità che puntava tutto sull’importanza di una telefonata.
È un leit motiv che sentiamo da anni, e tutti abbiamo cercato di rincorrere questo stile di vita salutista, munendoci dell’immancabile contapassi. Ma la tecnologia, come al solito, ci è venuta in aiuto. Oltre ai braccialetti fitness, infatti, molti telefonini oggi possono rilevare in automatico il movimento, consentendoci di tenere d’occhio le nostre performances.
In realtà, il fatidico traguardo degli 8 km al giorno – a tanto corrispondono, infatti, 10.000 passi – deriverebbe da un’operazione di marketing avvenuta durante le Olimpiadi di Tokyo del 1964. Con gli anni questa tesi è stata avvalorata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha gradualmente iniziato a promuovere uno stile di vita volto a conseguire questo “bottino” di passi quotidiani.
Da 10.000 a 7.000 passi, la nuova soglia per stare bene
Ora però questa indicazione è stata posta in discussione. Uno studio dell’Università del Massachusetts, infatti, suggerisce che potrebbero bastare anche “solo” 7.000 passi per rimanere in salute.
È questa, infatti, la soglia per trarre il massimo beneficio della camminata. Una media che consentirebbe di ridurre in maniera significativa il rischio di morte prematura, indipendentemente dall’intensità del passo. Non importa, dunque, quanto si cammini velocemente, l’importante è totalizzare questo numero.
Un verdetto che ribalta i capisaldi del fitness
I ricercatori hanno registrato il numero di passi quotidiani fatti da oltre 2.000 persone, con un’età media di 45 anni, valutando il volume giornaliero di passi compiuti dal 2005 al 2018. Ed i risultati sono stati chiari: tra coloro che facevano almeno 7.000 passi al giorno, gli studiosi hanno osservato una riduzione del rischio di mortalità prematura compresa tra il 50 e il 70% rispetto agli altri.
Per questo, secondo il team statunitense, l’obiettivo dei 7.000 passi al giorno conferisce la massima protezione contro la mortalità. Dopo una certa soglia, invece, i passi extra non sembrerebbero avere alcun effetto benefico.
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