Con un lungo messaggio sui propri canali social, disponibile anche sul sito della Juventus, Sara Gama ha ufficializzato il suo addio al calcio giocato al termine della stagione.
Sara Gama lascia il calcio giocato. La leggenda di Juventus e Nazionale lo ha annunciato sul sito della società bianconera con una lunga lettera. “Tutto è iniziato a Trieste. Un pallone, i primi calci tirati senza pensarci troppo nel mio quartiere o sul lungomare di Barcola. La prima squadra con gli amici di sempre, lo Zaule e poi la Polisportiva San Marco, la prima interamente femminile, un campo in mezzo alle acque del Villaggio. Un pallone che mi ha portata a Tavagnacco e Chiasiellis, fuori casa ma pur sempre nelle terre friulane. E poi molto più lontano: Los Angeles, calcio americano, avanguardia del femminile. Parigi, per la prima grande esperienza all’estero. Sempre col mio compagno di viaggio, il pallone, il filo rosso che mi ha permesso di vivere emozioni indescrivibili inseguendo la mia grande passione. Poi Brescia, le prime vittorie con un club. E anche tanto azzurro, emozioni che non si dimenticano con la bandiera del proprio paese sul petto. Tante partite, tanti paesi toccati in giro per il mondo. Il nostro europeo da giovanissime, che ci ha dato speranza, e quel Mondiale che ci ha regalato consapevolezza”.
Nell’addio al calcio di Sara Gama, i ringraziamenti alla famiglia
Nella lettera Sara Gama ha ricordato con affetto la Juventus, club che ha realizzato sogni inimmaginabili e dove ha vissuto mille avventure. Porterà sempre con sé la luce negli occhi delle compagne all’inizio del loro percorso e le persone con cui ha lottato per importanti vittorie, dentro e fuori dal campo. Camminare al loro fianco è stata per la campionessa la cosa più importante. E poi i ringraziamenti alla famiglia per la libertà di scelta, alle persone diventate famiglia e ai tifosi cresciuti con loro. La Gama ha anche sottolineato come il calcio unisca persone ed emozioni.
Chi è Sara Gama, storia di una campionessa di calcio
Un viaggio meraviglioso, quello di Sara, partito da Trieste e che l’ha portata a diventare un’icona del calcio italiano. Per quanto fatto in campo, ma anche da protagonista di un percorso che ha portato il movimento in una nuova dimensione e le calciatrici al riconoscimento dello status di professioniste. Sono 13 i trofei vinti con la maglia della Juventus: sei scudetti, compreso quello già conquistato in questa stagione e che verrà celebrato sabato 10 maggio all’Allianz Stadium dopo il match contro l’Inter, tre Coppe Italia e quattro Supercoppe. A questi se ne aggiungono quattro con il Brescia: uno scudetto, una Coppa Italia e due Supercoppe.
“Aver potuto condividere questi anni con una donna dello spessore di Sara Gama è e resterà per tutti noi un privilegio – le parole del presidente della Figc Gabriele Gravina -. Oggi si chiude un capitolo, quello della straordinaria calciatrice che Sara è stata, con la maglia della Nazionale e con quella della Juventus, ma per i valori che continua a trasmettere e per il contributo dato alla crescita dell’intero movimento sono certo che la sua presenza all’interno del mondo del calcio sarà ancora ispirazione per migliaia di bambine cresciute con il sogno di diventare Sara Gama”.
Prima e dopo Sara Gama
“Nel calcio italiano c’è un prima e un dopo Sara Gama – ha spiegato la presidente della Divisione Serie A Femminile Federica Cappelletti -. Sara è stata protagonista in prima persona di un cambiamento culturale che prosegue ogni giorno in maniera più decisa: una presa di coscienza che il calcio sia una cosa sola, senza distinzione di genere. Grazie da parte di tutte noi donne a Sara, straordinaria capofila di mille battaglie, e a Gama, calciatrice di altissimo livello, che ha contribuito ai successi dei club che hanno avuto l’onore di averla in campo e ai risultati della nostra Nazionale”.
Il 19 febbraio di un anno fa, Gama aveva ufficializzato anche il suo addio alla Nazionale italiana, celebrato poi quattro giorni dopo al Viola Park durante l’amichevole contro l’Irlanda del Nord.
(Foto apertura: Ettore Griffoni / Shutterstock.com)
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