Si è spento, dopo aver compiuto da poco 80 anni, Toto Cutugno. È morto martedì pomeriggio all’ospedale San Raffaele di Milano dopo una lunga malattia aggravatasi negli ultimi mesi. I funerali sono previsti per giovedì mattina alle 11 a Milano nella basilica dei Santi Nereo e Achilleo.
“Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare una canzone piano piano”. Sono i versi de “L’Italiano”, il brano presentato a Sanremo da Toto Cutugno nel 1983. In quell’occasione si classificò quinto, ma come spesso accade a chi non finisce sul podio del festival della musica italiana segnò la storia della musica del Belpaese. Una canzone che è una vera e propria fotografia dell’Italia di quegli anni tra luoghi comuni e verità.
Toto Cutugno, la carriera dell’“italiano vero”
Nato in provincia di Carrara nel 1943, Salvatore Cutugno inizia con la musica già dalle scuole elementari. A spingerlo è il padre che lo inserisce come tamburo all’interno della banda di paese in cui suona. Da qui iniziano le prime esperienze con alcuni gruppi, tra cui “Toto e i tati” in cui ricopre il ruolo di batterista e con cui raggiunge l’esordio discografico nel 1965. La carriera da cantante, però, arriva con gli “Albatros” nel 1976 e con loro si aggiudica il terzo posto a Sanremo. Inizia così il suo percorso da solita: nel 1977 “Donna donna mia” è sigla del quiz di Mike Bongiorno Scommettiamo?; nel 1980 vince Sanremo con “Solo noi” e negli anni successivi raggiunge il record di presenze al Festival. Partecipa, infatti, 15 volte con vari artisti tra cui Al Bano, Peppino Di Capri, Anna Oxa e Milva. Da solo, invece, si piazza al secondo posto per ben sei volte (nel 1984, 1987, 1988, 1989, 1990 e 2005).
La malattia e gli ultimi anni
Nel gennaio del 2007 scopre di avere un tumore alla prostata per il quale si sottopone a un’operazione e a una successiva terapia conclusa nell’agosto dello stesso anno. Undici anni più tardi per un malore dovuto al caldo eccessivo è costretto ad annullare i concerti organizzati in Belgio. Ricoverato all’ospedale di Liegi, dopo pochi giorni è lui stesso a rassicurare i fan circa le sue condizioni di salute. Nello stesso anno, infatti, canta per la seconda volta all’Olympia di Parigi, aggiudicandosi una pagina su Le Monde.
Il 15 marzo 2019 scoppia un “caso Ucraina”. Un gruppo di deputati ucraini chiede di precludere l’ingresso a Toto Cutugno (che aveva un concerto a Kiev sold out da tempo) per presunte posizioni filorusse. Lui replica di essere “sorpreso e preoccupato”, dichiarandosi distante dalla politica. La vicenda poi rientra, permettendogli di cantare davanti al pubblico entusiasta.
Nel 2021 passa il testimone ai Maneskin all’Eurovision: fu lui, infatti, il vincitore del concorso europeo nel 1990.
Il saluto e l’affetto dei colleghi a Toto Cutugno
A ricordarlo sui social, in queste ore, tanti amici e colleghi che hanno condiviso con lui la lunga carriera. Pupo scrive: “Compagno di innumerevoli ed indimenticabili momenti di spettacolo e di vita, ti auguro buon viaggio. Mi mancherai”. E a lui si aggiunge Laura Pausini: “Toto Cutugno era un artista, un uomo e un italiano buono e gentile. Ho molti ricordi legati a lui e sono sinceramente dispiaciuta per la sua scomparsa”. Anche Gianni Morandi su Facebook ricorda: “Toto Cutugno, un italiano vero, se n’è andato… Autore e interprete della grande tradizione italiana. Ha scritto una delle canzoni italiane più famose del mondo, L’Italiano. Ci conoscevamo da sempre. Ciao Toto, la tua musica sale in cielo”.
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